È noto che quello della democrazia all’interno dei partiti è problema tuttora aperto e cruciale per il nostro ordinamento democratico, per la ovvia – ma essenziale e perdurante – ragione per cui “se non vi è una base di democrazia interna, i partiti non potrebbero trasfondere un indirizzo democratico nell’ambito della vita politica del Paese” (Aldo Moro).
vincolo di mandato
Chi guiderà il governo presieduto dal professor Conte?
di Giovanni Di Cosimo
All’indomani delle elezioni del marzo scorso, non era affatto scontato che si trovasse una maggioranza disposta a sostenere il Governo. E invece sta per nascere il Governo Conte. Salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbe essere scongiurato lo scenario più catastrofico, quello dello scioglimento anticipato delle Camere a legislatura appena cominciata.
Mandato parlamentare alla portoghese? Il “contratto di governo” non è chiaro
di Alessandro Morelli
Il “contratto di governo” è ormai quasi concluso. La bozza del 15 maggio consta di ben 29 punti, alcuni dei quali, come si legge nel testo, bisognosi di “un ulteriore vaglio in sede contrattuale”, altri di “un vaglio politico primario”, mentre altri ancora sarebbero “in corso di approfondimento”. Tra i punti più interessanti troviamo l’introduzione di un “vincolo di mandato popolare” (punto 19), che, com’è noto, è uno dei cavalli di battaglia del M5s.
Comprevendita dei parlamentari: dopo i saldi di fine stagione siamo alle prevendite!
di Roberto Bin
Scandalizzarsi ormai è difficile, il quadro politico-istituzionale si è degradato a tal punto che non ci si sorprende più di niente. Dopo le legislature (perché il fenomeno non è limitato solo all’ultima, ma è un fenomeno serio risalente nel tempo) in cui il “cambio di casacca” di deputati e senatori è diventata prassi ordinaria che ha consentito a diversi governi di “acquisire” il sostegno necessario in Parlamento, le solite anime belle hanno inserito nei loro programmi elettorali una riforma davvero importante: il superamento del divieto di mandato imperativo.
Ma cosa significa “rinunciare alla candidatura” (e all’elezione)? Ma è davvero possibile farlo anche adesso?
di Giovanni Piccirilli *
Ci troviamo attualmente nel momento più delicato della campagna elettorale, quello nel quale la composizione dell’“offerta” è nota, e l’elettore deve orientarsi in vista della scelta da compiere il prossimo 4 marzo. Una parte non indifferente (e, anzi, forse addirittura determinante) dei votanti risulterebbe ancora indecisa e il nuovo sistema elettorale richiede un bilanciamento non necessariamente immediato tra scelta del candidato nel collegio uninominale e scelta della lista nella parte proporzionale, stante l’impossibilità di un voto “disgiunto”.
Ma mi faccia il piacere!
La “multa” del M5S ai “ribelli”
di Roberto Bin
Non sono di quelli che stanno in agguato per piombare sui rappresentanti del M5S e attaccarli per qualsiasi difficoltà. Mi piacerebbe anzi che essi sviluppassero un’alternativa di governo seria e credibile, perché il Paese e le sue istituzioni ne avrebbero davvero bisogno.
Ma tutto questo
Alice non lo sa
Qualche giorno fa Matteo Salvini è stato ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. In soli diciassette minuti (e tredici secondi) di intervista il segretario della Lega Nord è riuscito a pronunciare una serie di sventatezze costituzionali di notevole portata.