La rielezione di Orbán, in Ungheria, arriva a poco più di un mese dal 16 febbraio 2022. In questa data si è celebrata la “vittoria dello Stato di diritto” sulle recalcitranti Polonia e Ungheria, grazie alle due sentenze della Corte di giustizia che hanno rigettato i ricorsi dei governi di questi due Paesi contro il nuovo regolamento sul «regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione» (2020/2092).
Unione europea
La risposta dell’UE alla guerra in Ucraina: protagonismo geopolitico velleitario o autentica conversione?
Dopo aver sfiorato l’Hamiltonian moment con il NGEU adottato dall’UE per reagire alla crisi pandemica, la guerra in Ucraina sta offrendo all’UE un’altra – tragica – occasione per costruire sulle crisi un’integrazione federale, come confusamente auspicato dai “Padri fondatori” delle Comunità progenitrici dell’attuale Unione.
Commissione UE, il green pass e i giornalacci
L’onorevole Berlato (Fratelli d’Italia) ha ben pensato che i (quasi) 9.000 euro che il Parlamento europeo gli somministra mensilmente non vadano impiegati per seguire le vicende delle istituzioni europee, ma per denunciare le orribili cose che accadono in Italia. Così ha rivolto alla Commissione una serie di interrogazioni a risposta scritta (l’ultima è del 17 settembre 2021) per denunciare l’uso che in Italia si fa del green pass.
Società ed istituzioni dopo la pandemia: in dialogo con Edoardo Chiti
La discussione sollecitata da Edoardo Chiti prende spunto dal fatto che “la pandemia sia un fenomeno che avvia dei processi di trasformazione non transitori”. Il punto è se e quali effetti permanenti la vicenda attuale insegna al nostro stile di vita e, per quanto più interessa in questa sede, alle istituzioni pubbliche ed al suo diritto.
Le conclusioni dell’Eurogruppo: anatomia di una capitolazione
di Marco Dani* e Agustin Menéndez**
Se non ora quando? Questo devono essersi chiesti tanti sinceri europeisti all’inizio del negoziato iniziato in seno all’Eurogruppo e al Consiglio europeo di fronte al propagarsi dell’epidemia Covid 19 e al manifestarsi delle sue drammatiche conseguenze economiche.
Le ragioni di un rotondo NO al MES
di Marco Dani[1] e Agustín José Menéndez[2]
Tra le varie fratture che dividono l’Unione Europea, la faglia che separa i paesi del Nord (e dell’Est) da quelli del Sud è divenuta particolarmente profonda in queste ultime settimane. Come è risaputo, il conflitto riguarda la risposta che si dovrebbe dare alla gravissima crisi sanitaria ed economica provocata dall’epidemia del Coronavirus.
Rilanciare l’Europa partendo da pochi, ma uniti. C’è uno statista tra noi?
Quello che sta succedendo ha portato in primo piano problemi trascurati volutamente fino ad oggi. Delle ragioni, diventate evidenti, non vale la pena di parlare. Sono anche essi prodotti della globalizzazione, messa fino ad ora sotto esame per la sua incidenza sui rapporti che non richiedono movimenti materiali, in particolare quelli economici e finanziari. Si è rimasti sorpresi quando ne ha approfittato un virus sconosciuto la cui materialità, almeno oggi, sfugge ai controlli.
Il metodo intergovernativo e il dilemma della solidarietà europea
Il rifiuto dei Paesi del Nord Europa di forme, anche solo parziali, di solidarizzazione del debito, smaschera una volta di più il vero problema dell’Unione.
Il ritorno dello Stato e l’importanza del Presidente
Ma lo Stato non era in declino? Non doveva perdere il suo ruolo centrale nella vita delle persone? Non era in corso un processo di sostituzione dello Stato moderno con i mercati, la rete, le organizzazioni internazionali? Le nostre vite non erano in procinto di vedersi organizzate dalle leggi dell’economia piuttosto che da quelle volute dalla vecchia politica e dalle consunte istituzioni costituzionali?
Mercati globali e pandemia
Nell’attuale clima di crescente preoccupazione per la tenuta del sistema sanitario dinanzi all’impatto della pandemia, vorrei provare a riflettere sul contesto strutturale, economico e giuridico, in cui la pandemia stessa si colloca.
Solidarietà dimenticata: il fallimento della narrazione pubblica sul coronavirus
La “legge europea sul clima” e l’insidia della normazione simbolica
Il Draft della “legge climatica europea” della UE è in circolazione (lo si può scaricare da Euroactiv). Formalmente si tratta di una revisione del Regolamento europeo 1999/2018, in funzione dell’art. 192 n. 2 lettera c) del TFUE (“misure aventi una sensibile incidenza sulla scelta di uno Stato membro tra diverse fonti di energia e sulla struttura generale dell’approvvigionamento energetico del medesimo”).