Ma davvero si pensava e si pensa che si potesse e si possa governare il Paese, sottoscrivendo dinanzi ad un compiacente notaio (nel senso di professionista privato), un “contratto politico” tra due leader sicuri, in quanto elevati al rango di “capi partito” come richiesto da esplicita previsione legislativa, di potere sempre e comunque contare sul sostegno delle rispettive “truppe” parlamentari, considerate, in verità con qualche ragione, alla stregua di una ubbidiente fanteria d’assalto?
TAV
Il referendum sulla TAV? Una cavolata
Un referendum sulla TAV? Chiamparino l’ha lanciato quasi come una boutade: se il Governo pensa di bloccare la TAV, io allora promuoverò un referendum, innescando una reazione popolare contro una decisione scellerata. Immediatamente tutti hanno detto che era proprio una bellissima idea.