La stampa di questi ultimi giorni dà conto con insistenza di una rivolta dei sindaci contro la direttiva del ministro Salvini del 17 aprile u.s. che inviterebbe i prefetti a emanare ordinanze anti degrado per tenere lontani spacciatori, ladri, scippatori e abusivi dalle “zone rosse” quali centri storici, luoghi turistici, aree vicine alle scuole e piazze particolarmente frequentate.
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La “disobbedienza” dei Sindaci come “intreccio” di doveri “diffusi” di difesa dei diritti?
La questione sollevata dalla “disobbedienza” dei Sindaci sul “decreto Salvini” comprende un profilo, ancora rimasto ai margini del dibattito tra i costituzionalisti e aperto invece al tema, oggi più che mai importante, dell’adempimento di doveri “internazionalmente imposti” ed “euro-unitariamente conformi”.
Da Riace a Palermo: non tocca ai sindaci giudicare la costituzionalità delle leggi
«Anche le leggi del periodo nazista erano la legalità, ma è stato un dramma per l’umanità». Intervistato da Fabio Fazio nella trasmissione “che tempo che fa”, in onda su Rai 1 il 21 ottobre passato, il sindaco di Riace Domenico Lucano difendeva con queste parole la sua scelta di violare deliberatamente la legge, in nome di un più alto senso della giustizia: naturalmente la frase ha strappato un caloroso applauso.
No in my country: i sindaci sceriffi e le ordinanze anti-profughi
di Stefano Rossi
La notizia è passata come una delle tante stravaganze estive e forse per questo è sfuggita ai più ed è stata confinata (e sottovalutata) nelle pagine della cronaca locale della Lombardia. Il riferimento è alla campagna sistematica organizzata dai sindaci della Lega Nord che hanno adottato delle ordinanze fotocopia, con l’intento di boicottare il sistema approntato dal Ministero dell’Interno per favorire la cosiddetta “accoglienza diffusa” attraverso l’accordo diretto tra Prefettura e proprietari di immobili che vogliano destinarli all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Sansepolcri… imbiancati
di Giovanni Di Cosimo
Di recente alcuni sindaci hanno preso a cuore la questione delle persone che chiedono la carità per le strade delle città italiane e l’hanno affrontata con ordinanze contingibili e urgenti, finalizzate a contenere il fenomeno.