di Roberto Bin
Il giudice del lavoro di Milano è stato protagonista qualche mese fa di un caso emblematico, che ha fatto parlare la stampa. È la vicenda di un receptionist impiegato in un istituto bancario, ma non dipendente della banca: il suo servizio era stato appaltato all’esterno a una serie di imprese succedutesi nel tempo, da ultimo a una cooperativa. Nella successione degli appalti lo stipendio del lavoratore era stato progressivamente ridotto, quasi dimezzato: probabilmente era grazie a questo tipo di “risparmio” che la cooperativa aveva battuto la concorrenza e si era aggiudicata l’appalto.