è di questi giorni la notizia del superamento del filtro di ammissibilità, presso la Grande Camera della Corte europea dei diritti umani, di due ricorsi “per saltum” (ossia senza aver esperito i procedimenti giudiziari interni) di quattro cittadine italiane nei confronti dell’Italia e di altri 31 Stati (“caso Uricchio”, ric. n. 14615/21, e “caso De Conto”, ric. 14620/21), per responsabilità per danni da cambiamento climatico (cfr. Cambiamenti climatici, due lucane e due bellunesi a un passo dall’impresa di inchiodare l’Italia).
risarcimento danno climatico
Emergenza climatica e «forza biofisica» dei precedenti giudiziali di condanna degli Stati
Com’è noto, l’emergenza climatica è una situazione di fatto catastrofale contraddistinta da tre elementi:
Giudizio Universale
“Giudizio Universale”, come noto, è il nome dato al contenzioso verso lo Stato italiano per chiedere l’abbattimento drastico e rapidissimo delle emissioni di gas serra, al fine di contrastare efficacemente gli impatti sul territorio nazionale dell’emergenza climatica in atto.
L'”Europa dei diritti”: ma di quali diritti?
Se uno Stato viola sistematicamente i livelli massimi di inquinamento dell’aria prescritti dalle direttive europee, ciò non si traduce in una violazione del diritto alla salute dei suoi cittadini. Questa la conclusione cui giunge la Corte di giustizia in C-61/21 del 22 dicembre 2022.
L’emergenza climatica tra giudice e vincoli normativi: sulla soglia accettabile del pericolo
Ci si può rivolgere a un giudice per fermare l’emergenza climatica? Oppure questo significa stravolgere il ruolo delle istituzioni democratiche, attribuendo al giudice una funzione “creativa” che non gli spetterebbe? Esiste un giudice naturale per salvarsi dalla catastrofe? Ma salvarsi dalla catastrofe attraverso l’accesso al giudice davvero significherebbe abilitarlo alla “creatività”?
Contenzioso climatico, illecito civile, termodinamica
Il Governo francese è stato condannato dal Tribunale Amministrativo di Parigi per inadempimento climatico e risarcimento danni in corso, non avendo adottato misure idonee a ridurre effettivamente le emissioni di gas serra e contrastare riscaldamento globale e cambiamento climatico, in conformità con l‘Accordo di Parigi del 2015 e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992.