In questo giornale si è più volte dato conto della preoccupante situazione delle istituzioni polacche (1, 2, 3, 4): la maggioranza di governo, in linea con una deleteria tendenza che sembra accompagnare altri Paesi dell’est Europa, ha da tempo avviato (e in gran parte concluso) una serie di riforme finalizzate a pregiudicare l’indipendenza e l’autonomia del potere giudiziario, con l’evidente obiettivo di sottoporlo al controllo dell’Esecutivo.
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POLONIA
La svolta autoritaria minaccia la tenuta della UE? C’è un giudice a Dublino
di Roberto Bin
La High Court irlandese ha sollevato una questione pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea che trae origine dalle leggi polacche che hanno fortemente colpito l’indipendenza dei giudici e suscitato la reazione politica della Commissione europea.
POLONIA
La riforma della giustizia mina lo stato di diritto
di Giovanni Di Cosimo
Cosa succede se uno Stato membro dell’Unione europea non rispetta i valori su cui si fonda l’Unione? Secondo la Commissione europea è quel che sta accadendo in Polonia dove il partito al potere, Diritto e giustizia, ha avviato una profonda riforma del potere giudiziario.
POLONIA
Le proteste popolari hanno fatto centro
Il Presidente della Repubblica polacca, Andrzej Duda, ha ascoltato le proteste popolari e la voce di chi aveva lottato per la libertà del Paese negli anni ’80. Ha deciso di porre il veto sulle due leggi che il Parlamento aveva approvato.
POLONIA
Il ritorno di Lech Walesa
di Roberto Bin
A 73 anni, Lech Walesa è ritornato in piazza. Non più contro il comunismo e l’oppressore sovietico, ma contro il governo polacco e la sua svolta autoritaria.