Ogni tentativo di riforma costituzionale nel nostro Paese deve essere affrontato, a mio avviso, partendo dal presupposto che gli interessi delle forze politiche di maggioranza – oggi tesi, tra le altre cose, a modificare l’assetto della forma di governo vigente – spesso e volentieri non coincidono affatto con i desiderata dei costituzionalisti.
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A colpi di norme transitorie: lo strano caso dell’integrazione del Consiglio di Presidenza del Senato
Le riforme regolamentari di Palazzo Madama del luglio del 2022 stanno già mostrando le prime crepe.
Premierato: il nodo è il Parlamento
Nonostante le rassicurazioni della Presidente del Consiglio Meloni, il progetto di riforma costituzionale comprime senza alcun dubbio i poteri del Capo dello Stato.
Di quale “presidenzialismo” si parla?
Va premesso che cambiare la forma di governo parlamentare in chiave “presidenziale” è e resta una complicata ancorché di per sé legittima operazione di revisione costituzionale della struttura ordinamentale del Paese.
La nuova disposizione dei seggi: una questione non marginale (e una modesta proposta)
Il Corriere della Sera dà oggi conto, con tanto di foto, degli interventi strutturali che Camera e Senato stanno apportando alle file degli scranni a seguito della riduzione del numero dei rispettivi componenti (com’è noto da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi).
Un’assemblea per la revisione della seconda parte della Costituzione: una sveglia per una legislatura sulla via del tramonto?
La XVIII legislatura ha rischiato di essere la più breve della storia (per le difficoltà nella formazione del primo governo Conte), ma, alla fine, è stata una delle più attive per quanto riguarda le riforme costituzionali. Dopo la riduzione del numero dei parlamentari (l. cost. 1/2020), l’equiparazione dell’elettorato attivo tra Camera e Senato (l. cost. 1/2021) e l’introduzione della tutela esplicita dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi (l. cost. 1/2022), si continua a dibattere su altre riforme da poter approvare in questo ultimo anno di legislatura.
Il tentato “putsch” della Casellati
Per quanto (pare) destinato a non aver seguito, il tentativo della Presidente del Senato di autorizzare la costituzione del gruppo parlamentare Costituzione, Ambiente e Lavoro, grazie al contrassegno elettorale dell’Italia dei Valori, non merita proprio di passare inosservato per molteplici ragioni.
L’elezione del Presidente della Repubblica in tempo di pandemia: problemi e prospettive
Ci apprestiamo a vivere la prima elezione del Presidente della Repubblica in tempo di pandemia. Mancano pochi giorni alla prima votazione per il Presidente della Repubblica, da parte del Parlamento in seduta comune, convocato – come si sa – per il 24 gennaio…
L’attesa sul Colle
di Enrico Cuccodoro e Luana Leo*
È interessante rilevare come ciascuna Presidenza della Repubblica sia nata in un contesto storico segnato da eventi incisivi. Tale circostanza affiora dal messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso al Parlamento nel giorno del suo giuramento, avvenuto il 3 febbraio 2015.
Dov’è il Parlamento?
«La mia lunga esperienza di membro del Parlamento ha consolidato le mie convinzioni sulla insostituibile centralità della funzione parlamentare nello sviluppo di una società nazionale e nella capacità di trasmettere una dimensione di partecipazione democratica negli organismi multilaterali in cui sempre più la comunità internazionale è destinata a organizzarsi».
Pazza crisi
Si può leggere la crisi di governo alla luce delle anomalie istituzionali che segnano il quadro.
Il minuetto della politica e le strade costituzionali per uscire dalla crisi
L’insopportabile minuetto delle forze politiche della maggioranza parlamentare che ha sostenuto il II Governo Conte (dimessosi per evitare