L’ennesimo d.p.c.m., approvato lo scorso 18 ottobre a fronte della impennata dei contagi dovuta alla recrudescenza pandemica, riaccende il conflitto (mai sopito, v. la recente vicenda della chiusura delle scuole in Campania) Stato-enti territoriali sulle competenze in materia.
ordinanze
Per un ritorno alla normalità (anche) “istituzionale”, ovvero dell’abuso del potere di ordinanza
Quando un Paese si trova a dover affrontare un’emergenza che deriva da un evento eccezionale, straordinario, non previsto né prevedibile – come quella che stiamo vivendo in Italia a causa dell’epidemia del COVID-19 – in genere la risposta dell’autorità pubblica è duplice.
La direttiva Salvini sulle ordinanze prefettizie antidegrado: nulla di nuovo sotto il sole (con un caveat)
La stampa di questi ultimi giorni dà conto con insistenza di una rivolta dei sindaci contro la direttiva del ministro Salvini del 17 aprile u.s. che inviterebbe i prefetti a emanare ordinanze anti degrado per tenere lontani spacciatori, ladri, scippatori e abusivi dalle “zone rosse” quali centri storici, luoghi turistici, aree vicine alle scuole e piazze particolarmente frequentate.
No in my country: i sindaci sceriffi e le ordinanze anti-profughi
di Stefano Rossi
La notizia è passata come una delle tante stravaganze estive e forse per questo è sfuggita ai più ed è stata confinata (e sottovalutata) nelle pagine della cronaca locale della Lombardia. Il riferimento è alla campagna sistematica organizzata dai sindaci della Lega Nord che hanno adottato delle ordinanze fotocopia, con l’intento di boicottare il sistema approntato dal Ministero dell’Interno per favorire la cosiddetta “accoglienza diffusa” attraverso l’accordo diretto tra Prefettura e proprietari di immobili che vogliano destinarli all’accoglienza dei richiedenti asilo.