Quello che sta succedendo non solo in Italia, e che probabilmente continuerà, induce a domandarsi se si possa ancora fare affidamento sugli strumenti disponibili. Vale anche per la Costituzione che, destinata a durare nel tempo, può sostenere aggiornamenti, insufficienti quando, per il cambiamento delle condizioni di fondo, diventa necessario rivederne la struttura.
nord e sud
Ripartire dal Mezzogiorno: le dimensioni territoriali dell’epidemia
di Marco Betzu* e Pietro Ciarlo**
In un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica lo scorso 2 aprile, Giovanni Rezza, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità e componente dell’ormai noto Comitato tecnico scientifico che opera in supporto al Governo, ha respinto l’idea di un allentamento delle misure restrittive anti-epidemiche diversificato per territori: «la maggior parte delle attività produttive stanno proprio al nord. Che facciamo, lo apriamo dopo perché ha avuto una maggiore diffusione del virus?».
Ex captivitate salus. Cronache dalla quarantena
In questi giorni si assiste increduli al diffondersi di un’epidemia che svela – sempre di più – le fragilità dei sistemi sanitari delle regioni del nord, che, per prime, si stanno trovando a fronteggiare l’emergenza coronavirus. Si tratta, giova ricordarlo, di strutture e modelli organizzativi che, ovunque in Italia, sono considerati un’eccellenza e che appaiono, adesso, incapaci di rispondere ad una crescente domanda di assistenza. Ma se è così in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, cosa potrebbe accadere se un egual numero di malati dovesse riversarsi sulle strutture sanitarie meridionali?
La “secessione dei ricchi” è una fake news
Il libro di Gianfranco Viesti, Verso la secessione dei ricchi? (liberamente scaricabile grazie a Laterza) ha un pregio e un difetto. Il pregio è di stimolare l’attenzione e il dibattito attorno al tema delle autonomie e delle istituzioni. Il difetto è di creare un allarme che va molto oltre il ragionevole. Sembra che ci si trovi davanti a una svolta nella storia della Repubblica, forse irreversibile, a una lacerazione dell’unità nazionale che lascerà il Sud sprofondare… Merita quindi mettere in chiaro alcuni punti, per evitare che il dibattito scivoli nella denuncia e nell’accusa.