Proprio nel luglio 2012 il Draghi del whatever it takes ammonì i mercati (cioè gli speculatori) che se non avessero cambiato registro, lui li avrebbe rimessi in riga con i potenti mezzi della BCE da lui guidata. Anche se molti lo ritennero un bluff ben congegnato, i mercati (cioè gli speculatori) preferirono non andare a vedere le carte dell’autorevole banchiere centrale.
mercato
Mercati globali e pandemia
Nell’attuale clima di crescente preoccupazione per la tenuta del sistema sanitario dinanzi all’impatto della pandemia, vorrei provare a riflettere sul contesto strutturale, economico e giuridico, in cui la pandemia stessa si colloca.
Come siamo finiti così (e come possiamo venirne fuori)?
di Roberto Bin
A tutti capita di chiedersi come sia stato possibile che quelle che sembravano le sorti radiose e irrevocabili dello Stato democratico e sociale, i risultati che sembravano definitivamente acquisiti nelle società occidentali, improvvisamente sprofondassero in una crisi profonda, in una retrocessione che fà rivivere gli spettri della povertà assoluta, della disoccupazione di massa, di una diseguaglianza che paralizza ogni prospettiva di mobilità sociale.
Valutare il benessere: inizia la stagione dell’indicatore equo e sostenibile (BES)?
di Chiara Bergonzini
Qualcuno l’aveva capito molto tempo fa: sul lungo periodo, la rincorsa alla crescita del PIL non può essere l’unico obiettivo economico di un sistema democratico, perché ai fini del suo calcolo rileva – in sintesi – solo la produzione di mercato, senza distinguere se ciò che ha valore per il mercato sia nella realtà utile o dannoso alla vita degli esseri umani, all’ambiente in cui si muovono, alle relative interazioni.
Globalizzazione senza migrazioni, ovvero la botte piena e la moglie ubriaca
di Salvatore D’Acunto*
Nei giorni scorsi, il dibattito in corso in parlamento per la modifica della legge sulla cittadinanza ha costituito il pretesto per l’ennesimo rigurgito di xenofobia ad opera di una parte consistente dell’opinione pubblica.