di Antonio D’Andrea
Nel contesto parlamentare italiano, lontano da qualsiasi tradizione bipartitica e neppure predisposto a una stabile virata bipolare pur dopo il superamento della più che quarantennale legislazione elettorale proporzionale, ho sempre considerato la “vocazione maggioritaria”, sbandierata da una o più forze politiche in coalizione tra loro, un puro espediente elettoralistico.