di Stefano Ceccanti
Leggo l’intervento di Roberto Bin che ci tiene a ribadire come un Governo, a partire dallo scioglimento delle Camere, dimissioni o meno, non possa essere considerato nella pienezza dei poteri.
di Stefano Ceccanti
Leggo l’intervento di Roberto Bin che ci tiene a ribadire come un Governo, a partire dallo scioglimento delle Camere, dimissioni o meno, non possa essere considerato nella pienezza dei poteri.
di Roberto Bin
Sembra che questa sia la strategia seguita dai vertici delle istituzioni e dai partiti di maggioranza, almeno secondo la stampa: si fissa a marzo la data delle elezioni, sciogliendo anticipatamente le Camere, senza che il Governo si dimetta.
di Andrea Pisaneschi
Le recenti vicende relative alla nomina del Governatore di Banca d’Italia, preceduta da mozioni in Parlamento tese a incoraggiare il Governo verso una generica “discontinuità”, seguita da contrapposte prese di posizioni del Presidente della Repubblica finalizzate a ribadire l’indipendenza dell’organo, nel quale si è inserito poi il solito, triste, dibattito politico asfittico tendente a guadagnare i voti del populismo della prima ora, hanno lasciato in ombra un vero problema giuridico e istituzionale.
di Fabio Ferrari
Dunque il Governo pone la questione di fiducia sulla legge elettorale; si tratta di una scelta molto importante: se i media, oltre a riferire la notizia, spiegassero anche di che cosa di tratta, sarebbe ancora più interessante. Cosa vuol dire “porre la questione di fiducia”? Perché è così determinante nei rapporti Parlamento-Governo? A quale titolo le opposizioni gridano al “golpe”? Cosa dicono le norme?
di Roberto Bin
Sí, questo è uno sfogo, di un’irritazione profonda covata da tempo da uno che da sempre ha creduto nella centralità della politica. Il bersaglio di questo sfogo sono i politici che hanno cambiato la loro collocazione politica e persino la loro collocazione nel Governo.
di Fabio Ferrari
Sarà pur vero che il calcio è un gioco di squadra, ma quando la Francia vinse i Mondiali nel 1998, sull’Arc de Triomphe non fu proiettata la foto degli undici neo campioni, ma solo ed esclusivamente il ghigno beffardo di Zinedine Zidane.
di Roberto Bin
La stampa veneta (vedi Il Mattino di Padova o Il Corriere del Veneto) ha dato grande risalto al dibattito svolto all’Università di Padova tra il presidente del Veneto Luca Zaia e il ministro Enrico Costa. Al centro la questione del referendum deciso dalla regione, di cui già qui si è scritto. Merita riassumere i fatti.
di Chiara Bergonzini
Il 10 gennaio 2017 è iniziato, in Commissione Finanze del Senato, l’iter di conversione del decreto-legge n. 237 del 2016 (AS 2629), noto come “il salva risparmio”.
di Alessandro Morelli
Nelle arene dei social, tanto per cambiare, è scontro aperto. Questa volta a fronteggiarsi sono, da un lato, i sostenitori del “Governo eletto dal popolo” e, dall’altro, coloro che, Costituzione alla mano, ricordano che, in Italia, è il Capo dello Stato a nominare il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di quest’ultimo, i ministri.
Ci credeva tanto, ma proprio tanto. A cosa? A quel che ha sostenuto in tv, sui giornali, alle radio, durante la campagna referendaria?
Un motivo ci sarà se il nome di Matteo Salvini campeggia con una certa frequenza in questa rubrica.
Oggi Renzi va al Quirinale e presenta le dimissioni, dopo averne discusso in Consiglio dei ministri.
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