di Marta Stroppa
Oggi, 6 marzo 2018, l’Italia celebra per la prima volta la Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità. Istituita dal Parlamento Italiano il 7 Dicembre dello scorso anno con la Legge n. 212/2017, tale ricorrenza offre una preziosa occasione per approfondire il tema della memoria del Bene e per rafforzare l’impegno comune contro ogni forma di violenza, intolleranza e razzismo.
L’intento di questa Giornata – promossa originariamente a livello internazionale dal Parlamento Europeo su proposta dell’associazione Gariwo, la foresta dei Giusti – è quello di valorizzare le storie di figure esemplari che, nei momenti più bui dell’umanità, si sono assunti una responsabilità personale nei confronti del male, difendendo la libertà e la dignità umana anche a costo della propria vita.
Ricordare le storie dei Giusti è fondamentale per difendere e rafforzare i valori chiave di una società democratica sanciti nella nostra Costituzione. Ci ricorda che è sempre possibile resistere al male e che ognuno di noi, nel suo piccolo, può essere portatore di Bene. Spesso infatti i Giusti non sono santi o eroi, ma persone comuni che ad un certo punto della loro vita hanno agito in difesa degli altri. Essi rappresentano un esempio di civiltà e umanità a cui ispirarsi.
Questo messaggio assume un significato ancora più importante di fronte alla crisi morale e politica che l’Italia e la comunità internazionale intera stanno vivendo in questa fase storica. Oggi infatti assistiamo alla nascita di nuove culture d’odio e di violenza, all’ascesa dei nazionalismi e all’affermazione del razzismo in ogni parte del globo. In un mondo sempre più pericoloso, risulta necessario promuovere la diplomazia del bene, basata sul dialogo e sulla memoria. In questo senso, i Giusti diventano punti di riferimento per l’intera umanità.
È quindi di particolare rilevanza che il nostro sia stato il primo Paese ad aderire ufficialmente alla Giornata istituita il 10 maggio 2012 dal Parlamento Europeo in onore dei Giusti. Ciò infatti rappresenta un importante messaggio di civiltà che il nostro Paese lancia non solo all’Europa, ma al mondo intero.