Recessione economica e austerità fiscale non vanno d’accordo. È un assunto su cui ormai c’è un largo consenso. Tutti gli Stati colpiti dagli effetti economici del Covid-19 si apprestano, infatti, ad allentare di parecchio i cordoni della borsa pubblica per spendere quanto necessario al fine di risollevare la produzione e l’occupazione.
debito pubblico
Eurobond e recovery fund: evitiamo di fare confusione
Il dibattito italiano sulle risorse comuni per far fronte alla recessione causata dall’epidemia è profondamente viziato. Questo riguarda non solo le proposte ufficiali del governo, le declamazioni sui media, la polemica dell’opposizione, ma anche la maggior parte dei commenti giornalistici e di numerose analisi di esperti.
Eurobond, MES, PEPP e altri strumenti: come si finanzia la ricostruzione?
Il drammatico bivio italiano nel rapporto con l’Eurozona
A causa del lockdown da oltre un mese la gran parte dei redditi da lavoro e dall’utilizzo di capitale fisso (impianti, macchinari, ecc.) non sono più generati. Lo stesso non può dirsi dei rendimenti derivanti da capitale finanziario e immobiliare, i quali sono generati per effetto del solo trascorrere del tempo. Si dà il caso, però, che i secondi gravano sui primi.
Non si può dire, ma gli Eurobond sono già sul tavolo. Ma è una parola tabù
Bisogna andarci piano con le parole, perché in un’Unione europea che poggia ancora sul metodo intergovernativo, ciascun governo deve fare i conti con l’opinione pubblica interna e le pressioni delle opposizioni.
Debito pubblico, patrimoniale e pensioni “d’oro”: il sottile filo dell’eguaglianza
Il caso, che ha provocato la sentenza della Corte costituzionale n. 18/2019, avrebbe meritato una attenzione maggiore dai mezzi di informazione di quella che ha ricevuto.
Forse non tutti sanno che… a proposito della manovra in deficit
di Andrea Pisaneschi
Forse non tutti sanno era ed è una divertente rubrica della settimana enigmistica dove si rinvengono curiosità di vario tipo e genere. Forse non tutti i nostri governanti sanno che, sembra di recente essere diventato un refrain rispetto alle decisioni e soprattutto alle giustificazioni che essi danno delle loro decisioni nelle materie economiche.
I mercati siamo noi
Sono appena stato intrattenuto telefonicamente dal promotore finanziario della banca cui, da sempre, ho affidato i miei pochi risparmi.Una tranche di BTP decennali sta per andare a scadenza e avrei dovuto decidere cosa fare dell’investimento corrispondente. La risposta più istintiva, da parte mia, è stata quella di chiederne il rinnovo, posto che nella mia ingenuità un titolo di stato è, per definizione, un titolo sicuro.
Sovranità, debito pubblico e rispetto delle norme
di Glauco Nori
L’atmosfera politica si sta raffreddando, almeno così sembra. Si può tentare di mettere un po’ di ordine in quello che si è letto e sentito fino a poco fa per superare l’impressione che si voglia arrivare a una Costituzione à la carte, da interpretare nel modo più comodo al momento.
L’aspetto giuridico (quali sono i poteri e a chi competono) e quello che, per rendere l’idea, si potrebbe definire della discrezionalità (come i poteri sono stati esercitati) saranno tenuti distinti, partendo dal primo
C’è chi ha sostenuto che si sarebbe attentato alla sovranità. L’art.11 della Costituzione ne consente espressamente le limitazioni, in parità di condizioni con gli altri Stati, “necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” (non va trascurata la maiuscola adottata nel testo).
La norma, come è risaputo, fu introdotta per consentire l’adesione all’ONU. In Assemblea fu proposto di riferire le limitazioni anche “alla unità dell’Europa”. Fu condivisa l’opposizione dell’on. Ruini: ”L’aspirazione alla unità europea è un principio italianissimo: pensatori italiani hanno messo in luce che l’Europa è per noi una seconda patria. E’ parso però che, anche in questo momento storico, un ordinamento internazionale può e deve andare anche oltre i confini dell’Europa”.
Governance finanziaria europea. Prove generali di un accordo Franco-Tedesco?
di Andrea Pisaneschi *
In un Italia tutta presa dalle elezioni politiche e dai problemi post-elettorali, è passato quasi inosservato un documento del gennaio di questo anno, sulla riforma dell’Eurozona, denominato Reconciling risk sharing with market approach: a constructive approach to euro area reform.
Il “salva risparmio” o salva banche:
il tempo sprecato e il debito pubblico
di Chiara Bergonzini
Il 10 gennaio 2017 è iniziato, in Commissione Finanze del Senato, l’iter di conversione del decreto-legge n. 237 del 2016 (AS 2629), noto come “il salva risparmio”.