Ci apprestiamo a vivere la prima elezione del Presidente della Repubblica in tempo di pandemia. Mancano pochi giorni alla prima votazione per il Presidente della Repubblica, da parte del Parlamento in seduta comune, convocato – come si sa – per il 24 gennaio…
Che cosa è successo nel Parlamento alla vigilia dell’elezione del PDR? I movimenti tra i gruppi e l’instabilità politica degli eletti
In tutti questi mesi il prof. Curreri ha mantenute aggiornate le tabelle degli spostamenti di deputati e senatori da un gruppo all’altro iniziati all’indomani delle elezioni del 2018. Come si può vedere, il Parlamento che – con l’integrazione dei rappresentanti delle regioni – si avvia a eleggere il nuovo Capo dello Stato è assai diverso da quello eletto dai cittadini italiani nel 2018. Verrebbe da chiedersi quale legittimazione politica esso abbia: è opportuno che un Parlamento trasformista elegga un Presidente che rimarrà in carica sino al 2029, quando esso stesso dovrà essere rieletto, al più tardi, all’inizio del 2023? Non sarebbe meglio che il nuovo Presidente fosse eletto dal nuovo Parlamento?
Le concessioni balneari dopo la pronuncia del Consiglio di Stato: quali opportunità?
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato si è pronunciata il 9 novembre sull’annosa questione delle concessioni marittime e lacuali rilasciate dalla p.a. per esercitare attività turistica o ricreativa in aree demaniali.
Osservazioni eretiche sul Super green pass
Funzioni e risorse: il caos della finanza locale
Mentre tornano in auge le aspettative di alcuni territori per l’autonomia differenziata e, in parallelo ed in maniera più generalizzata, ci si interroga sul ruolo che giocheranno le istituzioni locali nell’impiego vincente delle risorse straordinarie provenienti dai finanziamenti europei, la situazione dei Comuni non appare certo rosea.
La lezione svedese
L’altro ieri in Svezia abbiamo avuto l’ennesima riprova dei limiti intrinseci ai meccanismi di razionalizzazione del rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo.
Dov’è il Parlamento?
«La mia lunga esperienza di membro del Parlamento ha consolidato le mie convinzioni sulla insostituibile centralità della funzione parlamentare nello sviluppo di una società nazionale e nella capacità di trasmettere una dimensione di partecipazione democratica negli organismi multilaterali in cui sempre più la comunità internazionale è destinata a organizzarsi».
No green pass e libertà di riunione: confusion will be my epitaph?
La frequenza con cui la stampa, senza imbarazzo, discorre di manifestazioni “autorizzate” o “non autorizzate” ha ormai raggiunto livelli inaccettabili: negli ultimi giorni, qualsiasi quotidiano, talk show, notiziario non ha fatto che parlare di “manifestazioni autorizzate”, “richieste di autorizzazioni” e così via.
La UE e il green pass: un’ordinanza del Tribunale europeo che non occorre commentare
Alcuni cittadini italiani avevano impugnato davanti alla Corte di giustizia il Regolamento (UE) 2021/953 – Certificato COVID digitale dell’UE – chiedendo anche un provvedimento d’urgenza che, in via cautelare, ne sospendesse l’esecuzione. Si tratta del regolamento tanto citato in molti interventi (e in molti commenti) pubblicati su questo giornale.
Commissione UE, il green pass e i giornalacci
L’onorevole Berlato (Fratelli d’Italia) ha ben pensato che i (quasi) 9.000 euro che il Parlamento europeo gli somministra mensilmente non vadano impiegati per seguire le vicende delle istituzioni europee, ma per denunciare le orribili cose che accadono in Italia. Così ha rivolto alla Commissione una serie di interrogazioni a risposta scritta (l’ultima è del 17 settembre 2021) per denunciare l’uso che in Italia si fa del green pass.
Sullo scioglimento di Forza Nuova e, più in generale, delle forze politiche che agiscono con metodo non democratico
Il dibattito sviluppatosi in questi giorni sul possibile scioglimento di Forza Nuova ripropone il tema di quale sia il confine oltre cui la democrazia deve difendersi dai suoi nemici. Anche in questo caso la risposta la troviamo nella nostra Costituzione.
“No pass, no parliament”. La Corte vorrà dire la sua?
Dal 15 ottobre si applica presso la Camera dei Deputati la deliberazione dell’Ufficio di presidenza del 22 settembre scorso, con la quale si è allineato l’ordinamento camerale a quanto previsto in via generale dal d.l. 21 settembre 2021 n. 127 (art. 1, comma 12):