La XVIII legislatura ha rischiato di essere la più breve della storia (per le difficoltà nella formazione del primo governo Conte), ma, alla fine, è stata una delle più attive per quanto riguarda le riforme costituzionali. Dopo la riduzione del numero dei parlamentari (l. cost. 1/2020), l’equiparazione dell’elettorato attivo tra Camera e Senato (l. cost. 1/2021) e l’introduzione della tutela esplicita dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi (l. cost. 1/2022), si continua a dibattere su altre riforme da poter approvare in questo ultimo anno di legislatura.
La politica estera dell’UE rispetto all’Ucraina: fine dell’illusione del soft power?
Nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla Relazione sull’attività della Corte costituzionale nel 2021, il Presidente Giuliano Amato ha adombrato il tramonto della strategia dell’UE incentrata sul soft power, anziché sull’hard power: «in tempi di lupi, quanto è efficace esercitare il soft power?»
La rielezione di Orbán in Ungheria nonostante le minacciate “sanzioni economiche” alle democrazie illiberali
La rielezione di Orbán, in Ungheria, arriva a poco più di un mese dal 16 febbraio 2022. In questa data si è celebrata la “vittoria dello Stato di diritto” sulle recalcitranti Polonia e Ungheria, grazie alle due sentenze della Corte di giustizia che hanno rigettato i ricorsi dei governi di questi due Paesi contro il nuovo regolamento sul «regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione» (2020/2092).
La risposta dell’UE alla guerra in Ucraina: protagonismo geopolitico velleitario o autentica conversione?
Dopo aver sfiorato l’Hamiltonian moment con il NGEU adottato dall’UE per reagire alla crisi pandemica, la guerra in Ucraina sta offrendo all’UE un’altra – tragica – occasione per costruire sulle crisi un’integrazione federale, come confusamente auspicato dai “Padri fondatori” delle Comunità progenitrici dell’attuale Unione.
La libertà di comunicazione del parlamentare. Riflessioni sul “caso Renzi”
Nel corso del suo intervento in Aula (22 febbraio) per motivare il voto contrario di Liberi e Eguali sul conflitto di attribuzioni del Senato contro la Procura di Firenze, il sen. Grasso ha sostenuto la legittimità dell’operato di quest’ultima. A suo dire, infatti, benché l’art. 68.3 Cost. preveda che il giudice debba essere autorizzato dalla camera di appartenenza per sottoporre un parlamentare “ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza”, l’autorità giudiziaria non era tenuta a chiedere la preventiva autorizzazione del Senato per sequestrare la corrispondenza tramite mail e messaggi WhatsApp tra il sen. Renzi ed un terzo (Carrai), estraendola dal cellulare di questi.
Gruppi politici e “anti-trasfughismo”: nuove regole e spunti critici
La disponibilità dei testi di riforma dei regolamenti parlamentari predisposti dalle Giunta per il regolamento di Camera (v. l’allegato alla seduta del 17 febbraio) e Senato (v. il testo base adottato nella seduta del 18 gennaio 2022) consente finalmente di poter svolgere alcune prime considerazioni su un tema la cui importanza è inutile qui evidenziare.
Senato: ritardi inaccettabili
Sono trascorsi cinquantadue giorni dalla seduta della Giunta per il regolamento del Senato dello scorso 21 dicembre e ventiquattro da quella del 18 gennaio, e ancora attendiamo che ne vengano pubblicati i resoconti sommari sulla relativa pagina del sito del Senato.
La rielezione di Mattarella, i miraggi del semipresidenzialismo e della stabilità ritrovata
La rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica sembra rispondere a un’esigenza di stabilità diffusamente avvertita.
L’Unione europea, il debito pubblico e il commissariamento soft dei partiti nazionali
Wolfgang Streeck ha impietosamente dissacrato la fede europeista delle élite italiane e francesi in una recente intervista: «Stando alla retorica diffusa in Italia e in Francia, è come se in quei Paesi ci si aspetti che il governo tedesco si senta ora obbligato a compensare i Paesi partner per il loro errore di calcolo [nel progettare l’unione monetaria]. […]
Le inutili dimissioni di cortesia di Draghi
Chiusa la sofferta vicenda che ha portato alla riconferma di Mattarella al Quirinale, ligio ad una inveterata regola di correttezza istituzionale Draghi ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto al neoeletto Capo dello Stato che – come di consueto – le ha respinte invitando il Presidente del Consiglio a restare al proprio posto.
Il tentato “putsch” della Casellati
Per quanto (pare) destinato a non aver seguito, il tentativo della Presidente del Senato di autorizzare la costituzione del gruppo parlamentare Costituzione, Ambiente e Lavoro, grazie al contrassegno elettorale dell’Italia dei Valori, non merita proprio di passare inosservato per molteplici ragioni.
Due bis fanno una consuetudine?
Un antico proverbio francese, tratto dalla tradizione giuridica dell’Ancien Régime, insegna che “une fois n’est pas coutume”, cioè “una volta non fa consuetudine”. E due volte fanno una consuetudine? O meglio, due volte fanno una revisione costituzionale implicita?