di Roberto Bin
Il Sindaco di Imola, Daniele Manca, ha annunciato le sue dimissioni, per potersi candidare alle politiche. Ma la legge è precisa: lui, come tutti gli altri sindaci che non si sono dimessi per tempo, sono ineleggibili.
di Roberto Bin
Il Sindaco di Imola, Daniele Manca, ha annunciato le sue dimissioni, per potersi candidare alle politiche. Ma la legge è precisa: lui, come tutti gli altri sindaci che non si sono dimessi per tempo, sono ineleggibili.
di Salvatore Curreri
Hanno senz’altro ragione Roberto Bin e Gabriele Maestri quando imputano l’attuale situazione in cui versano i radicali – unica forza politica che, pur volendolo, non può di fatto coalizzarsi – rispettivamente ora alla poca chiarezza del dettato legislativo, ora agli effetti discriminatori dell’esenzione dalla raccolta delle firme per i partiti costituiti in gruppi parlamentari (magari all’ultimo minuto, come accaduto al Senato dove il 21 dicembre il gruppo Grandi Autonomie e Libertà, modificando per la sedicesima volta la sua denominazione, ha aggiunto la dicitura Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro, così da esentare l’Udc dalla sottoscrizione delle firme).
di Fulvio Cortese
C’è un tema che ha sempre attratto l’attenzione di tutti gli studiosi di diritto pubblico. Si tratta del “giusto procedimento”, uno dei cardini dello stato di diritto. In una sentenza molto nota (n. 13/1962) la Corte costituzionale lo definiva in questi termini:
di Roberto Bin
È scoppiata da poco la questione della raccolta delle firme a cui sono tenuti i partiti che non erano già rappresentati in parlamento e che vogliono aderire ad una coalizione: è la questione sollevata da Emma Bonino, la cui lista, +Europa, avrebbe dovuto entrare nella coalizione di centro-sinistra.
di Antonio D’Andrea
Mi spiace dover rilevare che la Corte, nel dichiarare senza troppi imbarazzi inammissibili (ordinanze n. 277 e 280 del 2017) i quattro ricorsi per conflitto di attribuzione sostanzialmente diretti nei confronti della nuova legge elettorale – il cosiddetto Rosatellum – (formalmente indirizzati nei confronti delle Assemblee parlamentari, dei l0r0 Presidenti e del Governo) e sollevati da singoli parlamentari, elettori, rappresentanti dei Gruppi parlamentari e varie altre sigle di “consumatori istituzionali”, abbia semplicemente dovuto riaffermare il buonsenso, prima ancora di dare risposte di sicura valenza tecnico-giuridica, alla luce dei vigenti precetti costituzionali.
di Andrea Guazzarotti*
La Corte di giustizia dell’UE ha recentemente statuito che Uber non presta semplici servizi informatici («servizi della società dell’informazione»), bensì un servizio integrato, «in cui l’elemento principale è un servizio di trasporto».
di Fabio Ferrari
Una recente sentenza della Corte costituzionale, la 269/2017, introduce un’importante novità in tema di rapporto tra diritto interno ed europeo. Al lettore non specialistico va premesso un punto. Come deve comportarsi il giudice italiano innanzi ad un’incompatibilità tra le regole dei due ordinamenti?
di Roberto Bin
Caro Stefano, rispondo al tuo commento al mio intervento su questo giornale. È tutto giusto quello che scrivi in merito al cambiamento intervenuto nelle prassi di governo e nel ping pong che lega la procedura di bilancio “interna” con quella europea.
di Stefano Ceccanti
Leggo l’intervento di Roberto Bin che ci tiene a ribadire come un Governo, a partire dallo scioglimento delle Camere, dimissioni o meno, non possa essere considerato nella pienezza dei poteri.
di Roberto Bin
Sembra che questa sia la strategia seguita dai vertici delle istituzioni e dai partiti di maggioranza, almeno secondo la stampa: si fissa a marzo la data delle elezioni, sciogliendo anticipatamente le Camere, senza che il Governo si dimetta.
di Salvatore Curreri
Da martedì 19 dicembre, il Senato è chiamato a discutere la proposta di modifica del proprio regolamento presentata lo scorso 14 novembre dalla Giunta per il regolamento. L’ampia quanto insperata convergenza politica su di essa tra maggioranza e opposizione lascia ragionevolmente presumere che, dopo anni di tentativi falliti, sia finalmente arrivato il momento per l’approvazione di una riforma regolamentare tanto attesa.
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