La prima deliberazione parlamentare è intervenuta, stabilendo che i deputati diventeranno 400 e i senatori 200. La riforma sembra, perciò, andare avanti. E col consenso degli italiani. Direi che va avanti proprio perché gli italiani la desiderano, visto che i parlamentari, che pure la stanno approvando, l’apprezzano molto meno, se non per nulla.
Dal “Rosatellum” al maggioritario puro via referendum? Un quesito difficilmente ammissibile
Nei giorni scorsi l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha proposto l’indizione di un referendum abrogativo, su iniziativa di almeno cinque Consigli regionali, per eliminare la quota proporzionale della legge elettorale vigente, pari ai due terzi dei seggi: la normativa di risulta darebbe vita ad un sistema maggioritario puro, analogo a quello vigente nel Regno Unito.
Il diritto costituzionale “durante” la catastrofe climatica
Sorprende il silenzio dei costituzionalisti di fronte all’ “emergenza climatica”. Un’intera generazione mondiale di ragazzi, all’interno di 157 Stati, si mobilita con gli scioperi climatici,
Il nuovo gruppo “Psi-Italia viva” al Senato: le falle della riforma “antiframmentazione” del Regolamento
Può succedere di tutto in due settimane, specie in politica. Il 5 settembre il secondo governo presieduto da Giuseppe Conte giurava davanti al Presidente della Repubblica, essendo composto da tre compagini:
Nuova maggioranza politica e nuovo (possibile) dibattito sull’aiuto al suicidio?
In poco più di due settimane (dal 20 agosto al 4 settembre) si è consumata una crisi di Governo che lo scorso 5 settembre ha dato il via alla nascita del c.d. ‘Governo Conte 2’ a cui è stata data la fiducia dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica rispettivamente nei giorni 9 e 10 scorsi.
Una vecchia questione: la democrazia nei partiti
Il fatto che la possibilità di formare un nuovo Esecutivo sia dipesa dal voto online di qualche migliaia di iscritti al M5S non merita troppi commenti:
se non ci fosse di mezzo una questione capitale come il proseguimento della legislatura, sarebbe stato quasi da augurarsi un esito negativo della votazione.
Il (falso) nodo delle vicepresidenze e una possibile soluzione alternativa
Che la formazione del nuovo Governo si aggrovigli nel nodo delle vicepresidenze è davvero penoso.
Il sovranismo che arretra e la dimensione nazionale del vincolo europeo
Le Pen e Salvini hanno spesso dichiarato di voler costituire un gruppo di 121 deputati al Parlamento europeo, un gruppo sovranista che avrebbe dovuto fungere da argine alla cd. omologazione europea
Formazione del Governo e votazioni on line: il problema non è tanto Rousseau ma Montesquieu
La crisi di governo apertasi formalmente con le dimissioni del Presidente del Consiglio Conte lo scorso 20 agosto potrebbe risolversi a breve. In base a un accordo politico tra M5S e PD, faticosamente raggiunto negli ultimi giorni, lo stesso Conte ancora una volta ha ricevuto dal Capo dello Stato l’incarico di formare un nuovo Governo.
Ancora sull’assegnazione del seggio vacante in Sicilia: la nuova categoria del «ripescaggio normativo»
Ho letto con interesse l’articolo del Professore Curreri pubblicato lo scorso 25 luglio ; ne condivido l’analisi, le argomentazioni e le conclusioni, rispetto alle quali, analisi, argomentazioni e conclusioni, vorrei offrire una chiave di lettura ulteriore e parallela, non alternativa, della medesima fattispecie.
La crisi balneare in Parlamento: finalmente un cambiamento del “governo del cambiamento”?
di Fabio Ferrari
Al di là di ogni valutazione su merito e opportunità, se veramente la crisi di governo sarà portata in Parlamento, e lì pubblicamente discussa e formalizzata con un voto di fiducia, non si potrà che compiacersene.
“Sblocca-cantieri”: da consumarsi preferibilmente entro…
di Annalaura Giannelli e Giuseppe Tropea
Lo studio delle fonti impegna tradizionalmente più il costituzionalista che l’amministrativista. Questa affermazione, tuttavia, pare essere ad oggi tutt’altro che incontrovertibile. Negli ultimi anni, infatti, il diritto amministrativo è stato interessato da una inedita proliferazione di fonti definite “atipiche”, come testimonia l’emblematica vicenda delle linee guida Anac in materia di contratti pubblici.