Nel capitolo intitolato “La sindrome cinese” del già ben noto ampio saggio su Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zuboff, si osserva come il governo cinese stia sviluppando un sistema di “credito sociale” destinato ad essere il “nucleo” del suo approccio ad internet. L’idea è di fare leva sull’esplosione dei dati personali per “migliorare” il comportamento dei cittadini.
Le ragioni di un rotondo NO al MES
di Marco Dani[1] e Agustín José Menéndez[2]
Tra le varie fratture che dividono l’Unione Europea, la faglia che separa i paesi del Nord (e dell’Est) da quelli del Sud è divenuta particolarmente profonda in queste ultime settimane. Come è risaputo, il conflitto riguarda la risposta che si dovrebbe dare alla gravissima crisi sanitaria ed economica provocata dall’epidemia del Coronavirus.
Virus e algoritmi. Impariamo da un’esperienza dolorosa
In questi giorni il Governo si sta chiedendo se seguire e come il modello coreano che traccia gli spostamenti di chiunque per prevenire l’ulteriore diffondersi del virus.
Rilanciare l’Europa partendo da pochi, ma uniti. C’è uno statista tra noi?
Quello che sta succedendo ha portato in primo piano problemi trascurati volutamente fino ad oggi. Delle ragioni, diventate evidenti, non vale la pena di parlare. Sono anche essi prodotti della globalizzazione, messa fino ad ora sotto esame per la sua incidenza sui rapporti che non richiedono movimenti materiali, in particolare quelli economici e finanziari. Si è rimasti sorpresi quando ne ha approfittato un virus sconosciuto la cui materialità, almeno oggi, sfugge ai controlli.
L’Unione europea al tempo del coronavirus: solidarietà cercasi
« L’Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli […] Promuove la solidarietà tra gli Stati membri ». Queste chiare ed inequivoche parole non sono affatto un utopia, bensì quanto letteralmente prevede l’art. 3 del Trattato sull’Unione Europea.
Mercati globali e pandemia
Nell’attuale clima di crescente preoccupazione per la tenuta del sistema sanitario dinanzi all’impatto della pandemia, vorrei provare a riflettere sul contesto strutturale, economico e giuridico, in cui la pandemia stessa si colloca.
Il corona virus contro il Parlamento
Il dibattito su come far funzionare il Parlamento al tempo del coronavirus dovrebbe affrontare due questioni importanti.
Effetto domino del corona virus. 6 proposte di contrasto ad impatto immediato
1- Misure prontamente efficaci a tutela del lavoro fragile – Bisogna preoccuparsi dell’effetto domino sull’economia nazionale del coronavirus e di contrastarlo in modo sistemico e subito efficace, al fine di mitigarne l’impatto depressivo sui settori maggiormente esposti, terziario e servizi privati, soprattutto, medie piccole imprese, microimprese individuali, lavoratori autonomi maggiormente esposti al rischio di interruzione dell’ attività, con ricadute cumulativamente pesanti sull’occupazione.
Scostamento di bilancio da coronavirus
Tra le molteplici conseguenze provocate dall’epidemia che affligge già l’Italia, ma che a breve porrà anche agli altri Paesi dell’Unione europea problemi di governo dell’emergenza sanitaria ed economica, pare esservi anche quella di una necessaria deroga alle regole di bilancio.
L’attività parlamentare ai tempi del Covid-19: fiat iustitia et pereat mundus?
Sta sollevando numerose polemiche le determinazioni assunte dalla Conferenza dei capigruppo, su proposta del Presidente della Camera, in ordine alle modalità di svolgimento della seduta pomeridiana odierna della Camera dei deputati, in cui, per far fronte agli eventi eccezionali correlati all’attuale emergenza sanitaria, dovrà essere approvato il ricorso al maggior indebitamento a maggioranza assoluta, come previsto dall’articolo 81, comma 2, Cost.
La “legge europea sul clima” e l’insidia della normazione simbolica
Il Draft della “legge climatica europea” della UE è in circolazione (lo si può scaricare da Euroactiv). Formalmente si tratta di una revisione del Regolamento europeo 1999/2018, in funzione dell’art. 192 n. 2 lettera c) del TFUE (“misure aventi una sensibile incidenza sulla scelta di uno Stato membro tra diverse fonti di energia e sulla struttura generale dell’approvvigionamento energetico del medesimo”).
Coronavirus e territori: il regionalismo differenziato coincide con la zona “gialla”
Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato il 1 marzo 2020 per arginare la situazione sanitaria presentatasi nel Paese con tratti di urgenza e straordinarietà a partire da venerdì 21 febbraio, è l’ultimo di una serie di provvedimenti