Il tema degli assegni vitalizi previsti in favore degli ex parlamentari fa sempre discutere. L’ultima diatriba in ordine di tempo è sorta per via di un articolo, pubblicato su Il Fatto quotidiano del 30 gennaio scorso, nel quale si anticipa l’esito della decisione che la Commissione contenziosa del Senato assumerà in ordine al ricorso presentato da oltre 700 ex senatori avverso il taglio dei trattamenti in essere, avviato a decorrere dal 1° gennaio dello scorso anno.
Lavori in corso
La democrazia pianificata della Regione Veneto
Tutto è pronto per il grande sabba elettorale della Lega in Veneto, regione che rimane una roccaforte non espugnabile per gli avversarsi del governatore Luca Zaia.
Donne e politica, in Calabria si continua … a cavalcare le lumache!
Lo scorso 26 gennaio il corpo elettorale calabrese si è recato alle urne per esprimere il proprio voto per il Presidente della Giunta regionale e per i trenta consiglieri dell’organo legislativo regionale. Lo ha fatto, però, senza che il proprio legislatore (uscente) abbia dato séguito ad una precisa disposizione legislativa statale, quella relativa alla previsione delle misure di pari opportunità fra uomini e donne nella normativa elettorale.
La Corte di giustizia ha riconosciuto l’immunità degli eurodeputati indipendentisti catalani
Tra gli eletti al Parlamento europeo delle elezioni del 26 maggio scorso risultavano anche tre leader dei movimenti indipendentisti catalani: Carles Puigdemont, ex Presidente della Generalitat Autonoma, il suo vice Oriol Junqueras, e Antoni Comín, ex assessore alla Sanità.
La duplicazione dei Ministeri: quando gli equilibri interni alla coalizione giustificano un decreto-legge
Il decreto legge n. 1/2020, entrato in vigore il 10 gennaio 2020 dispone la scomposizione dell’attuale Ministero dell’istruzione, università e ricerca scientifica in due dicasteri, dotati entrambe di portafoglio: il Ministero dell’istruzione e il Ministero dell’università e della ricerca scientifica.
Il Re pallido dinanzi alla Consulta: le “posizioni organizzative a elevata responsabilità” e l’Agenzia delle Entrate
Citerò Il Re Pallido di D. Foster Wallace per iniziare: è utile richiamare questo capolavoro incompiuto, perché si svolge in un contesto di profonda trasformazione delle agenzie fiscali americane, e di passaggio dal modello burocratico a quello manageriale, problema che come vedremo è al centro anche della questione qui trattata…
Perché il messaggio di fine anno di Mattarella indica alcuni preziosi rimedi contro il populismo. In risposta a Pietro Faraguna
Non condivido affatto il commento – scritto evidentemente “a caldissimo” – da Pietro Faraguna a proposito del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Discorso di fine anno 2019: il virus populista contagia il Quirinale?
Il 2019 si è concluso e immancabile è stato salutato dal discorso del Presidente della Repubblica. Un discorso apparentemente “classico”, che ha suscitato le reazioni più classiche: elogio diffuso da parte di (quasi) tutte le forze politiche, e reazioni più fredde da chi ha più interesse a far notare la propria diversità.
“Get Brexit Done”: L’uscita del Regno Unito dall’UE e la futura composizione del Parlamento di Strasburgo
Boris Johnson e i conservatori hanno vinto le elezioni politiche in Gran Bretagna. Com’era prevedibile, il principale terreno di scontro della campagna elettorale è stato proprio l’uscita del Paese dall’Unione europea.
Le ragioni di Mattarella ed elogio delle manette
Ci voleva il Presidente della Repubblica ad annunciare che il Re è nudo. Chi evade le tasse ruba, si approfitta di noi, stupidi contribuenti in regola.
I due errori di Zaia sull’autonomia differenziata
A distanza di due anni dal referendum veneto sull’autonomia, più ne parlo e più mi rendo conto di quanto la retorica inziale della giunta regionale abbia inquinato il dibattito.
Chi ha paura del popolo? Perché il PD dovrebbe promuovere il referendum sul taglio dei parlamentari. Un’opinione controcorrente
Mentre pensavo a momenti storici simili al voto di martedì 8 ottobre, con il quale la Camera ha dato via libera alla modifica degli Articoli 56 e 57 della Costituzione, mi sono venuti in mente solo parlamenti codardi che si sono spogliati dei propri poteri in favore di dittatori e caudilli. Azzardare simili accostamenti sarebbe fuori luogo, ma la legge di revisione costituzionale appena licenziata è sicuramente un singolarissimo caso di automutilazione parlamentare.