di Roberto Deriu* e Carlo Sanna**
1. Introduzione. La Sardegna è stata colpita dal primo caso di Covid–19 il 3 marzo del 2020, quando ancora le misure restrittive e le limitazioni delle libertà su scala nazionale non erano in vigore.
In occasione di un giudizio su una materia di natura apparentemente solo tecnica, riguardante i meccanismi contabili relativi agli ammortamenti, la Corte costituzionale ha ancora una volta colto l’occasione per dare risalto alle finalità di fondamentale importanza del Servizio sanitario pubblico, e delle tipologie di spesa che esso deve in ogni caso garantire. Può essere pertanto interessante riprendere alcuni passaggi argomentativi della sent. 157/2020 appena adottata…
Dopo i terribili mesi del confinamento, siamo tornati a vivere in una parvenza di normalità. Ma solo di parvenza, appunto, si tratta perché la nostra libertà si trova a doversi districare in un caos normativo, del tutto ingovernato.
È notizia di ieri (19 giugno) che la raccolta firme organizzata da associazioni e comitati per il weekend di sabato 20 e domenica 21 giugno al fine di contrastare il progetto di ampliamento dell’inceneritore di Fusina (Venezia) non si potrà svolgere, quanto meno non all’interno dei parchi cittadini di Mestre.
I tormentoni non hanno quasi mai un padre o una madre. O, per lo meno, ce l’hanno, ma il nome di solito resta ignoto. Vale per chi programma per la prima volta una canzone destinata al successo, per chi conia una battuta fulminante al di fuori del circuito teatro-cinema-radio-tv (e anche lì spesso non si sa chi l’ha scritta davvero), per chi mette in circolo un meme efficace o anche un semplice screenshot memorabile.
In settimana il direttore finanziario dell’ESM (il Meccanismo europeo di stabilità), l’olandese Kalin Anev Janse, ha illustrato come funzionerebbe la nuova linea di credito destinata alla copertura dei costi sanitari diretti e indiretti causati da Covid-19 (Pandemic crisis support credit line).
La discussione sollecitata da Edoardo Chiti prende spunto dal fatto che “la pandemia sia un fenomeno che avvia dei processi di trasformazione non transitori”. Il punto è se e quali effetti permanenti la vicenda attuale insegna al nostro stile di vita e, per quanto più interessa in questa sede, alle istituzioni pubbliche ed al suo diritto.
Le risposte agli interessanti spunti problematici evidenziati da Edoardo Chiti non possono che portare ad altri quesiti, a nodi ancor più complessi e a ulteriori problemi. Le sfide che attendono il diritto amministrativo sono quindi ancora aperte e la strada da percorrere tutt’altro che semplice.
Il giurista Carlo Arturo Jemolo per rivendicare l’autonomia della famiglia rispetto allo Stato parlava di « un’isola che il mare del diritto può solo lambire » e ancora più incisivamente aggiungeva:
In un tweet del 17 aprile 2020 la Ministra per le politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, ha annunciato “la prossima legge per cui varrà la pena emozionarsi? Il diritto del cibo in Costituzione. Perché in Italia ci sono tante persone che non possono permettersi il cibo e di questo si deve far carico lo Stato”.
Si prova ad offrire un contributo al dibattito aperto dall’interessante articolo di Edoardo Chiti, che permette di partire dalle contingenze per alzare lo sguardo, così da cercare di vedere dall’alto e, soprattutto, verso l’orizzonte.
Nella sua relazione annuale sulla giurisprudenza costituzionale del 2019, pubblicata in data 29 aprile, la Presidente della Corte Marta Cartabia ha affermato: «la piena attuazione della Costituzione richiede un impegno corale, con l’attiva, leale collaborazione di tutte le Istituzioni, compresi Parlamento, Governo, Regioni, Giudici. Questa cooperazione è anche la chiave per affrontare l’emergenza. La Costituzione, infatti, non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali […] ma offre la bussola anche per “navigare per l’alto mare aperto” nei tempi di crisi, a cominciare proprio dalla leale collaborazione fra le istituzioni, che è la proiezione istituzionale della solidarietà tra i cittadini».
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