Le vicende politiche italiane ci lasciano con il fiato sospeso. Abbiamo toccato con mano cosa sia, non il populismo, ma il bullismo politico. Quello di Trump e di Boris Johnson, per intenderci…
editoriale
Crisi di governo e “surrealismo istituzionale”
Si può rivoluzionare un genere artistico senza esserne consapevoli o senza conoscere appieno canoni e regole dello stesso.
Il fascismo (storico) non tornerà ma la democrazia (costituzionale) non può resistere a tutto
di Alessandro Morelli
Qualche giorno fa Matteo Salvini ha chiesto agli italiani “pieni poteri” per poter così realizzare quanto promesso di fare in campagna elettorale, “fino in fondo, senza rallentamenti e senza palle al piede”.
Più bidelli, meno ricercatori: è così che si svilupperà il Paese?
Trovo degno di segnalazione il concorso per “11.655 bidelli in tutto il Lazio anno scolastico 2019 – 2020” (così il bando in Roma Lavoro n. 302 del 20 giugno scorso). Il concorso, per il momento solo annunciato, oltre il Lazio riguarda a regime un organico di 203.434 personale amministrativo ATA per il triennio 2019–2022 i per tutto il territorio nazionale (decreto del MIUR del 3 giugno 2019). La maggior parte sono destinati al profilo collaboratori scolastici (“i famosi bidelli”, spiega l’annuncio ).
Debito pubblico, patrimoniale e pensioni “d’oro”: il sottile filo dell’eguaglianza
Il caso, che ha provocato la sentenza della Corte costituzionale n. 18/2019, avrebbe meritato una attenzione maggiore dai mezzi di informazione di quella che ha ricevuto.
Autonomia speciale e buon senso ordinario
Nel discutere del rilancio delle autonomie territoriali nell’ordinamento italiano in una recentissima occasione nella quale erano presenti autorevoli costituzionalisti (che da tempo indagano il sistema autonomistico del nostro Paese), ho sostenuto, da studioso interessato a preservare un assetto democratico e partecipativo nel quale si possa esprimere il “buon” autogoverno territoriale, una tesi semplice che mi appare logica e in linea con gli scopi dichiarati e perseguiti in particolare dai colleghi che si occupano della questione con maggiore competenza e profondità.
Non c’e pace per i partiti, neppure nel “decreto crescita”
di Gianluca De Filio
Il decreto-legge 34/2019 (attualmente in fase di conversione: a.c. 1807) reca misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. Un provvedimento di natura economica che, però, andrà a modificare (ancora una volta) anche parte della legislazione riguardante partiti e movimenti politici.
Federalismo scolastico?
Finora il dibattito sul regionalismo differenziato si è concentrato soprattutto sui profili finanziari degli accordi fra il Governo e le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Ma aspetti controversi emergono anche relativamente alla definizione delle materie. Da questo punto di vista, la materia più problematica è forse l’istruzione, uno dei capisaldi dello stato sociale strettamente legata all’effettiva realizzazione del principio di eguaglianza. Due sono gli aspetti più critici.
Dove va la democrazia italiana?
Se c’è un aspetto che lascia di stucco chiunque abbia conservato una minima capacità di discernimento rispetto alle vicende politico-istituzionali che si succedono da qualche tempo nel nostro ordinamento è la capacità di minimizzare o, se volete, di sorvolare a proposito di episodi (l’ultimo dei quali rappresentato dalla revoca del sottosegretario leghista Siri) che, viceversa, avrebbero potuto avere implicazioni di altra natura sulla tenuta della maggioranza parlamentare “del cambiamento”, quantomeno stando alle roboanti dichiarazioni dei rispettivi leader.
L’antifascismo e il giuramento del ministro
Le costituzioni, di norma, non nascono d’un tratto dal fascino di astratti principi, né cadono dal cielo sospinte da un irenico afflato. Sono al contrario frutto di un conflitto, spesso sanguinoso, a cui si pone fine proprio riscrivendo daccapo le regole giuridiche della convivenza civile.
Caso Siri: l’ipocrisia dei garantisti e l’ipocrisia dei 5 stelle
Una volta di più sul caso Siri si sono levate le lamentele dei c.d. “garantisti”, che rifiutano con sdegno che sulla base di un sospetto o di una semplice accusa sia lecito trarre conseguenze “sanzionatorie” che comportino le dimissioni di un politico. Naturalmente è una bufala.
Promulgazione presidenziale con indicazioni per l’interpretazione: segni dell’evoluzione delle garanzie costituzionali
La vicenda della promulgazione con nota presidenziale di accompagnamento (che si legge sul sito web dell’organo) della legge che emenda – ampliandone la portata scriminante, rispetto alla formulazione preesistente della disposizione, i presupposti di esercizio della legittima difesa – ha suscitato anche su queste colonne un interessante dibattito.