di Roberto Bin
Quando fu approvato mi ero convinto che fosse la legge elettorale più brutta del mondo. Quanta ingenuità! Poi venne la legge elettorale per le regioni (il c.d. Tatarellum), ben più brutta ancora: e per finire arrivò il Porcellum, che battè tutti e detiene saldamente il record.
Attualità
Nostalgia per il Mattarellum…
Governo non eletto dal popolo
ma il Capo dello Stato
non è libero di nominare chi vuole
di Alessandro Morelli
Nelle arene dei social, tanto per cambiare, è scontro aperto. Questa volta a fronteggiarsi sono, da un lato, i sostenitori del “Governo eletto dal popolo” e, dall’altro, coloro che, Costituzione alla mano, ricordano che, in Italia, è il Capo dello Stato a nominare il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di quest’ultimo, i ministri.
I quesiti dei referendum
e il giudizio di ammissibilità della Corte
di Roberto Bin
L’11 gennaio 2017 la Corte costituzionale sarà impegnata, come quasi ogni anno di questi tempi, a valutare l’ammissibilità dei quesiti referendari. Infatti la legge cost. 1/1953 ha affidato alla Corte questo ingrato compito, e l’art. 33 della legge 352/1970, che disciplina i referendum, impone alla Corte di fissare entro il 20 gennaio la Camera di consiglio per discutere e poi di pubblicare la sentenza entro il 10 febbraio.
Sul testamento biologico è scontro
tra Stato e Regioni.
Il Titolo V fa male alla salute?
di Carlo Magnani
Casi di sincronia e coincidenza istituzionale da leggere come auspicio positivo? Stefano Rossi segnalava su questo giornale il passo in avanti compiuto, in Commissione Affari sociali della Camera, dal disegno sul testamento biologico e come l’intervento del legislatore si renda necessario anche in virtù della recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 262 del 14 dicembre 2016. Diamo un breve sguardo alla decisione.
Consenso informato
e autodeterminazione dei pazienti
nei trattamenti sanitari
di Stefano Rossi
Chiusa la fase referendaria si può ragionevolmente dubitare che qualcuno vorrà nuovamente mettere mano al tema delle riforme istituzionali, divenuto – come il libro perduto di Aristotele de “Il nome della Rosa” – un oggetto desiderato, ma al contempo avvelenato.
Zaia e Maroni:
ai referendum “astrali”
“Noi con le schede siamo pronti, da marzo ogni giorno sarà buono” per il referendum sull’autonomia del Veneto. Così il presidente Luca Zaia. E a ruota, sull’onda del successo del No, anche Roberto Maroni ha annunciato il referendum per l’autonomia della Lombardia.
La manovra economica lasciata a metà
di Chiara Bergonzini
La vittoria del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, seguita dalle (tanto repentine quanto non tecnicamente dovute) dimissioni del Governo Renzi il giorno successivo ha avuto, tra le altre, alcune conseguenze sulla decisione in merito alla manovra economica, che vale la pena segnalare, quantomeno a futura memoria.
Il quarto presidente del Consiglio
non eletto dal popolo
di Pietro Faraguna
Ecco a voi il quarto Presidente del Consiglio non eletto dal popolo. Dopo Monti, Letta, Renzi, è Gentiloni a continuare questa hall of fame di eversori della Costituzione. Ma è davvero così? Cioè, siamo sicuri che sia solo il quarto, e non il 64esimo?
Enrico Zanetti,
uomo di profonde convinzioni
Ci credeva tanto, ma proprio tanto. A cosa? A quel che ha sostenuto in tv, sui giornali, alle radio, durante la campagna referendaria?
Italexit, ma si potrebbe fare?
di Roberto Bin
“The prospects of an Italian vote on leaving the single currency – and by extension the EU itself – now draw closer”: lo scrive il DailyMail e in Italia c’è anche qualcuno che lo pensa. Sino a qualche tempo fa il problema italiano era di poter rispettare i parametri economici e finanziari richiesti per restare nell’Euro. Ma dopo il referendum del 4 dicembre si pone anche un’altra ipotesi, che sia un voto popolare a sancire l’uscita dell’Italia dall’Euro e dalla stessa Unione europea. È possibile?
Italicum: perché dalla Corte
non bisogna aspettarsi nulla
di Roberto Bin
Gli articoli di Fabio Ferrari e Alessandro Morelli hanno già ben messo in luce entro quali stretti margini si trovi a operare la Corte costituzionale a proposito dell’Italicum.
Legge elettorale: è possibile un premio
di maggioranza nazionale al Senato?
di Salvatore Curreri
La maggior parte dei commentatori politici ritiene abbastanza probabile, se non quasi certo, che la Corte costituzionale bocci l’Italicum, dichiarando incostituzionale il turno di ballottaggio (in assenza di una percentuale minima d’accesso) e i capilista bloccati.