Come scriveva il compianto Antonio Ramenghi nel suo editoriale di presentazione, questo giornale è nato per dare “ai cittadini uno strumento di agile consultazione e di pronto aggiornamento” sull’attualità politico-istituzionale letta ed interpretata con gli occhiali del costituzionalista. Ciò nella convinzione che, allora come ora, sia necessario che i costituzionalisti escano dai circuiti un po’ autoreferenziali dei convegni e delle riviste scientifiche per offrire, in spirito di servizio, il loro essenziale e plurale contributo al dibattito politico e far così crescere nel Paese una quantomai necessaria “cultura costituzionale”.
Attualità
La nuova proposta europea sul debito pubblico: una trappola per topi?
Lo scorso novembre la Commissione ha finalmente presentato la propria proposta di riforma della governance economica dell’eurozona: niente modifica dei parametri di Maastricht (3% deficit/PIL; 60% debito PIL), niente “golden rule” a favore degli investimenti pubblici dei singoli Stati membri né, tantomeno, una capacità fiscale centralizzata.
“La verità vera è”: a proposito di legislazione e giudici
Ogni norma andrebbe valutata mettendola in relazione all’ambiente nel quale dovrà operare. Si è adoperato il condizionale perché si ha l’impressione che non sempre ci si curi della corretta individuazione di ciò che si intende disciplinare e dell’attitudine dell’ambiente a rispettare quello che si dispone.
Il mercimonio dell’attività parlamentare è insindacabile dal giudice?
Lo scandalo che ha colpito il Parlamento europeo, con l’arresto in flagranza della sua vicepresidente, pone tra gli altri il problema della sindacabilità delle sue opinioni in difesa del Qatar perché, come sembra, frutto di una precedente attività delittuosa.
Verso il terzo mandato. I presidenti delle regioni sempre più monarchi assoluti?
Le democrazie sono organismi fragili, da maneggiare con assoluta delicatezza. Vivono di pesi e contrappesi, di bilanciamenti dei poteri per evitare che il venir meno della dialettica o l’indebolirsi della rappresentatività democratica possa rafforzare il potere di un singolo o di gruppi di potere che ne cambierebbero la natura.
L’emergenza democratica non sono i “rave” ma il Ministero degli interni
Lo ha detto anche Annamaria Cancellieri (in un’intervista a La Stampa): “basta tecnici al Viminale… non posso che auspicare il ritorno di ministri pienamente politici“, che si ritorni cioè “alla normalità“.
La pietra d’inciampo: i principi costituzionali sulla tassazione
Colpisce, all’inizio di una legislatura e di un mandato governativo, constatare la centralità che gioca una specifica disposizione costituzionale nel programma e nelle prime decisioni assunte, che proprio perché adottate con tanto senso di urgenza risultano elementi “bandiera”.
La riforma dell’art. 41 Cost. davanti al Consiglio di Stato: scelte pubbliche, dati scientifici e transizione ecologica
Una recentissima Sentenza del Consiglio di Stato (la VI sez., n. 8167 del settembre 2022), offre interessanti spunti di riflessione sull’impatto che il riformato art. 41 della Costituzione può produrre sul controllo giudiziale delle scelte pubbliche.
Presidenzialismo. Cioè?
Enzo Cheli ha scritto, da par suo, un articolo del tutto condivisibile per spiegare perché non gli piacciono affatto le proposte “presidenzialiste” avanzate da Fratelli d’Italia e riprese dai programmi elettorali del centro-destra. La mia perplessità è ancora più radicale, perché non capisco di cosa si parli. E questo un po’ mi allarma.
La flat-tax è un’idea pericolosa, ma non per quello che ci dicono i progressisti marginalisti
Le proposte della destra di una flat-tax sono state criticate con argomenti “costituzionali” ed economici. Non sarebbe rispettato il principio di progressività delle imposte (art. 53.2 Cost.: Cecchinato), ma forse sì, dipende (Boeri, Perotti); non sarebbe sostenibile dal bilancio dello Stato (ibidem).
Fallacie e bias sull’emergenza climatica
di Ines Bruno
Com’è noto, l’emergenza climatica è stata denunciata dalla comunità scientifica internazionale con innumerevoli iniziative e documenti (a partire dai c.d. Scientists’ Warning) e dichiarata ufficialmente da diverse istituzioni, inclusa la UE. Esiste anche una “controdichiarazione” internazionale di negazione dell’emergenza climatica (intitolata There is no climate emergency), promossa anch’essa da un gruppo di scienziati, estremamente minoritario (pari a circa l’1% delle pubblicazioni scientifiche sul tema).
Quel pasticciaccio brutto della riforma degli artt. 11 e 117 Cost.
di Marco Dani e Andrea Guazzarotti
“Le norme dei Trattati e degli altri atti dell’Unione europea sono applicabili a condizione di parità e solo in quanto compatibili con i princìpi di sovranità, democrazia e sussidiarietà, nonché con gli altri princìpi della Costituzione italiana”. Questa sarebbe la disposizione che alcuni deputati e senatori di Fratelli d’Italia (FdI) vorrebbero aggiungere all’art. 11 della Costituzione e che da qualche giorno ha mandato in allarme editorialisti e anche qualche collega, preoccupati dal fatto che una simile proposta prefiguri una deriva antieuropeista in stile polacco.