In questa sezione pubblichiamo i link ai programmi elettorali presentati insieme ai simboli dei partiti e pubblicati dal sito del Ministero degli interni in vista delle elezioni del 4 marzo 2018. Documenti che dovrebbero essere vincolanti essendo la base per conquistare il voto dei cittadini. Si tratterà poi di vedere, una volta al governo, quanto dei programmi verrà realizzato concretamente. Certi “programmi” sembrano più una riedizione riveduta e corretta delle promesse elettorali o degli slogan lanciati dai leader in queste settimane.
Attualità
Dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno: il Rosatellum tra (pluri) candidature e rappresentanza dei territori
di Alessandro Lauro
Les jeux sont faits. Alle ore 20 del 29 gennaio 2018 sono scaduti i termini di legge per la presentazione delle liste dei candidati dinanzi agli Uffici elettorali circoscrizionali e regionali. I partiti e movimenti politici hanno dunque “chiuso” la partita sulle candidature, fra “strappi” delle minoranze, accuse alle dirigenze ed altre reazioni varie ed eventuali.
I programmi dei partiti, obbligatori per legge, sono cosa diversa dagli slogan elettorali
di Roberto Bin
Pochi lo sanno, ma una delle novità della nuova legge elettorale (il c.d. Rosatellum) è che ogni partito o coalizione è tenuto a depositare, assieme allo Statuto della formazione politica e alla lista dei candidati, anche l’indicazione del “capo politico” e il programma elettorale. Il tutto dev’essere pubblicato entro oggi, 31 gennaio, nel sito “Elezioni trasparenti” del Ministero dell’interno.
Ma serve a qualcosa andare a votare?
di Roberto Bin
La domanda è frequente e la risposta spesso è negativa. Le ragioni di scetticismo sono essenzialmente due, di natura molto diversa: non serve perché le decisioni che contano non le prende più l’Italia e i suoi organi politici; non serve perché intanto i politici e i partiti sono tutti eguali.
Giustizia e tutela della salute: il caso del bambino autistico e “metodo ABA”
di Patrizio Ivo D’Andrea
Non è agevole per il giudice ordinario misurarsi con le azioni giudiziarie con cui una singola persona richieda in via immediata la tutela del diritto alla salute, sotto forma di rivendicazione della libertà di cura e/o di erogazione di trattamenti terapeutici a carico dello Stato.
ELEZIONI 2018: come si vota e cosa succede dopo
di Roberto Bin
La scheda non rappresenta nulla di strano: all’elettore verranno date una scheda per la Camera e una per il Senato, che sono sostanzialmente eguali.
Quando la legge elettorale non aiuta il Paese
di Glauco Nori
Parlare della legge elettorale sotto elezioni espone a rischi, ma vale la pena di correrli: potrebbe essere proprio il momento, purché non si parta da idee preconcette.
Elezioni 2018 e candidati. Avete voluto il “leader”? Allora non piangete se fa lui le liste
di Antonio D’Andrea
Quando si inneggia al “partito del leader” o più precisamente al “capo della forza politica”, imponendo con un’esplicita disposizione legislativa la sua obbligatoria individuazione, e quando si sostiene che sia bene che chi comanda il partito (o movimento politico) si proponga al corpo elettorale come candidato premier in occasione delle elezioni politiche, si resta inevitabilmente imprigionati dentro una cultura istituzionale radicatasi da tempo nel nostro Paese (e nello stesso ordinamento giuridico) non uscita sconfitta con il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.
I vaccini tra Costituzione e propaganda elettorale. La lezione di Pinocchio
di Roberto Bin
È uscita finalmente la sentenza (n. 5 del 2018) che spiega perché già il 22 novembre dell’anno scorso la Corte costituzionale abbia deciso di rigettare il ricorso della Regione Veneto contro il decreto-legge sull’obbligatorietà dei vaccini. È una motivazione (redatta dal giudice Cartabia) molto attenta e articolata, che ripercorre tutta la storia della legislazione italiana (e non solo) relativa alla vaccinazione obbligatoria. Merita di essere letta, anche se sicuramente non è una lettura agevole, data la sua complessità.
Liste-matrioska e gruppi parlamentari
di Salvatore Curreri
Si è chiuso ieri, domenica 21 gennaio, il termine per il deposito presso il Ministero degli Interni dei simboli delle liste elettorali in vista delle prossime elezioni del 4 marzo.
La parola “razza” e la Costituzione
di Girolamo De Michele
Nei giorni scorsi, al Liceo Ariosto di Ferrara dove insegna, il professor Girolamo De Michele ha svolto questa lezione di Cittadinanza e Costituzione, sul perché la parola “razza” è presente nella nostra Costituzione. Pubblichiamo il testo di questa lezione che è apparso anche su estense.com.
Intercettazioni: il difficile equilibrio tra esigenze investigative, istanze della difesa e riservatezza dei soggetti coinvolti nelle indagini
di Francesco Morelli
Gli aggiustamenti alla disciplina delle intercettazioni, di cui l’ampia l. 23 giugno 2017 n. 103 ha incaricato il governo, introducono rilevanti novità incidendo, tra le altre cose, sulla portata del segreto esterno delle conversazioni captate in sede di indagine.