In Italia, ma già alle parlamentari francesi di pochi mesi fa, prosegue il calo della partecipazione al voto. I più penalizzati sono i partiti di centro-sinistra, specie il partito più di tutti e da più lungo tempo schierato a favore della tecnocrazia europea.
Mese: Settembre 2022
L’ “Effetto Seneca” tra proporzionalità ambientale e art. 41 Cost.
Com’è noto, il principio di proporzionalità in materia ambientale è declinato come criterio di contemperamento del principio di precauzione.
Sentenze suicide nel «Climate Endgame»
La categoria delle sentenze suicide è stata elaborata dalla dottrina giuridica italiana processualistica, penale e civile, nel corso del Novecento (si ricorda il volume di Gennaro Escobedo, Le sentenze suicide, Torino, 1943, con scritti di Antolisei, Calamandrei, Carnelutti, D’Amelio, Vassalli e altri).
Cosa nasconde la suggestione del ritorno di Draghi
Trovo stucchevole voler evocare, dopo il voto politico, la riedizione del Governo Draghi sostenuto da una maggioranza di unità nazionale con il coinvolgimento, a differenza di quanto accaduto nella scadente legislatura, del partito della Meloni, sul presupposto che si possa considerare partito di maggioranza relativa (estromettere in tal caso Fratelli d’Italia non sarebbe in sintonia con il dichiarato intento “unitario”).
Presidenzialismo. Cioè?
Enzo Cheli ha scritto, da par suo, un articolo del tutto condivisibile per spiegare perché non gli piacciono affatto le proposte “presidenzialiste” avanzate da Fratelli d’Italia e riprese dai programmi elettorali del centro-destra. La mia perplessità è ancora più radicale, perché non capisco di cosa si parli. E questo un po’ mi allarma.
Presidenzialismo e autonomia
L’autonomia, annunciata, evocata e rivendicata fino a diventare una sorta di scioglilingua del discorso pubblico veneto – se si esclude l’accordo sottoscritto da Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna con il governo Gentiloni – sembra destinata a trasformarsi in una ennesima promessa, questa volta di scambio fra i partiti di destra portatori di materialissimi interessi e insediamenti territoriali eterogenei.
“Legislatura costituente”: uso e abuso di una formula vuota
8 settembre 2019, Giuseppe Conte alla Camera dei deputati: “Il mio impegno sarà massimo affinché questa sia una legislatura costituente”; 4 luglio 2018, Fraccaro (M5S) su Twitter: “Sarà una legislatura costituente con l’obiettivo di favorire la partecipazione come mai prima d’ora”; 7 settembre 2017, Giorgetti: “Sì a una legislatura Costituente, no a un governo di larghe intese insieme a chi vuol seguire i diktat dell’Europa”; Matteo Renzi alla Direzione Pd, 13 marzo 2014: “Siamo di fronte a un bivio: procedere con la chiusura della legislatura, attraverso il voto anticipato, o trasformarla in una legislatura costituente”; “Quella che si apre a marzo deve essere una legislatura costituente”, Enrico Letta, Europa, 12 febbraio 2013; Mario Monti: “La prossima dovrà essere una legislatura costituente e per questo occorre una larga maggioranza più ampia di quella che servirà per governare”, La Stampa, 02 gennaio 2013; “La prossima legislatura sarà costituente”, Pierluigi Bersani a Il Sole 24h, 30 ottobre 2012; “Auspico che si cominci a realizzare una legislatura costituente” Renato Schifani (allora Presidente del Senato), 30 luglio 2009; “Ci sono le condizioni per una legislatura costituente”, Gianfranco Fini (allora Presidente della Camera), 29 luglio 2008.
Non siamo migliori dei nostri rappresentanti: occorre saperlo
Tra le tante considerazioni che si possono fare a commento della campagna elettorale in direzione della XIX legislatura, ormai prossima alla chiusura stante l’imminenza del voto politico, vorrei farne due cui connetto una certa rilevanza istituzionale.
“Tassi di classe”: la lotta della BCE all’inflazione
Dopo la FED, finalmente anche la BCE ha rotto gli indugi e ha alzato il tasso d’interesse di ben 75 punti base. Non sappiamo se si tratta della ripetizione dell’errore fatale di Trichet nel 2011 (rialzare i tassi, dinanzi a chiari segnali di recessione in Europa, per placare le ansie tedesche sull’inflazione: Mody).
L’emergenza climatica tra “sfera dell’insindacabile” e istituzioni suicide
Un recente Editoriale di questa testata (Pericolo di estinzione umana e interpretazioni giuridiche) invita a discutere lo studio intitolato Climate Endgame: Exploring catastrophic climate change scenarios), dove l’emergenza climatica è descritta come situazione non semplicemente di pericolo bensì ultimativa, distruttiva e finale (appunto un “Endgame”), in quanto la sua posta in gioco è la sopravvivenza delle condizioni di vivibilità di tutti e non semplicemente la lesione, contingente o permanente, di alcuni o molti.