Negli Stati Uniti la Fed, che già aveva incamerato titoli pubblici per 6 mila miliardi dollari, a marzo 2020 ne ha acquistati altri 2 mila per consentire al governo federale di finanziare il suo piano anti-crisi. La Bank of England…
Mese: Aprile 2020
Eurobond e recovery fund: evitiamo di fare confusione
Il dibattito italiano sulle risorse comuni per far fronte alla recessione causata dall’epidemia è profondamente viziato. Questo riguarda non solo le proposte ufficiali del governo, le declamazioni sui media, la polemica dell’opposizione, ma anche la maggior parte dei commenti giornalistici e di numerose analisi di esperti.
Eurobond, MES, PEPP e altri strumenti: come si finanzia la ricostruzione?
Il drammatico bivio italiano nel rapporto con l’Eurozona
A causa del lockdown da oltre un mese la gran parte dei redditi da lavoro e dall’utilizzo di capitale fisso (impianti, macchinari, ecc.) non sono più generati. Lo stesso non può dirsi dei rendimenti derivanti da capitale finanziario e immobiliare, i quali sono generati per effetto del solo trascorrere del tempo. Si dà il caso, però, che i secondi gravano sui primi.
Per non far diventare il rimedio peggiore del male. Lockdown e bilanciamento tra diritti fondamentali
Nel corso della conferenza stampa dello scorso 22 febbraio – quella nella quale il Presidente del Consiglio ha annunciato l’adozione del primo decreto legge contenente misure restrittive per alcune zone del Nord Italia (poi rapidamente estese a tutto il territorio nazionale) – Giuseppe Conte ha utilizzato, proprio in apertura, parole molto chiare circa la motivazione nell’emanazione di un provvedimento così limitativo delle libertà.
Non si può dire, ma gli Eurobond sono già sul tavolo. Ma è una parola tabù
Bisogna andarci piano con le parole, perché in un’Unione europea che poggia ancora sul metodo intergovernativo, ciascun governo deve fare i conti con l’opinione pubblica interna e le pressioni delle opposizioni.
LEA, finanziamento pubblico e leale collaborazione. La sanità della Regione Sicilia davanti alla Corte costituzionale
Dalla Corte costituzionale proviene una decisione che nell’attale passaggio storico, in cui la materia sanitaria è al centro degli interessi di ognuno e del dibattito scientifico ed istituzionale, assume un significato particolare.
Ripartire dal Mezzogiorno: le dimensioni territoriali dell’epidemia
di Marco Betzu* e Pietro Ciarlo**
In un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica lo scorso 2 aprile, Giovanni Rezza, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità e componente dell’ormai noto Comitato tecnico scientifico che opera in supporto al Governo, ha respinto l’idea di un allentamento delle misure restrittive anti-epidemiche diversificato per territori: «la maggior parte delle attività produttive stanno proprio al nord. Che facciamo, lo apriamo dopo perché ha avuto una maggiore diffusione del virus?».
Coronavirus e diritto del mare
Al tempo del Coronavirus, sembrano lontani i tempi nei quali era necessario richiamare i principi del “diritto del mare” perché un ministro dell’Interno, avvalendosi del cosiddetto decreto sicurezza bis (ora legge), impediva l’entrata nel mare territoriale delle navi delle Ong che soccorrevano migranti. Ora sembra di essere tornati allo stesso punto.
Emergenza e “quasi-reiterazione” del decreto legge. Il caso delle sperimentazioni cliniche sul COVID-19
Parlare di fonti del diritto in un contesto così drammatico come quello della reazione normativa e provvedimentale contro l’epidemia di COVID-19 può sembrare ozioso o addirittura irritante.
Cosa non va nel bilanciamento in corso tra libertà individuale e salute pubblica?
Le restrizioni imposte a diverse libertà in nome dell’emergenza covid-19 sono eccessive e spesso del tutto ingiustificate? Il principio guida è che le limitazioni ai diritti fondamentali siano giustificate se tutelano altri beni di rango costituzionale (o comunque interessi meritevoli di tutela).
Le conclusioni dell’Eurogruppo: anatomia di una capitolazione
di Marco Dani* e Agustin Menéndez**
Se non ora quando? Questo devono essersi chiesti tanti sinceri europeisti all’inizio del negoziato iniziato in seno all’Eurogruppo e al Consiglio europeo di fronte al propagarsi dell’epidemia Covid 19 e al manifestarsi delle sue drammatiche conseguenze economiche.