di Giovanni Di Cosimo
La controversa questione dei simboli religiosi torna periodicamente all’attenzione dell’opinione pubblica europea. Protagonista dell’ultima puntata è Markus Söder, Presidente della Baviera dallo scorso marzo, che con un post su facebook ha comunicato che dal primo giugno verranno installate croci in tutti gli edifici pubblici. Il politico della CSU ha spiegato che la decisione vuol tutelare l’identità bavarese e i valori cristiani.
Il riferimento all’identità bavarese trasforma il crocifisso in un simbolo culturale, lo colloca in un campo diverso da quello specificamente religioso. Peccato però che una sentenza del Tribunale costituzionale tedesco del 1995 dica chiaramente che sarebbe “una sorta di profanazione della croce” non considerarla simbolo di uno specifico credo religioso. Dopo che quella sentenza ha giudicato incostituzionale l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, è stata approvata una legge che cerca una (poco convincente) soluzione di compromesso: qualora la presenza del crocifisso venga contestata, spetta al direttore didattico cercare un accordo. Se l’accordo non si raggiunge, il direttore adotta una regola “che rispetti la libertà di religione del dissenziente e operi un giusto contemperamento delle convinzioni religiose e ideologiche di tutti gli alunni della classe; nello stesso tempo va anche tenuta in considerazione la volontà della maggioranza, per quanto possibile”.
Vero è che un aggancio alla tesi del valore culturale del simbolo si trova nella sentenza Lautsi della Corte europea dei diritti dell’uomo del 2011. Infatti la Corte non contesta l’affermazione del Governo italiano secondo cui “il crocifisso simboleggia i principi e i valori che fondano la democrazia e la civiltà occidentale” e conclude che rientra nel margine di apprezzamento di ciascuno Stato “la decisione di perpetuare o no una tradizione” come questa.
Insomma, sul terreno ci sono ancora una volta le due tesi: da un lato, l’idea che il crocifisso sia un simbolo religioso, con la conseguenza che la sua esposizione nei luoghi pubblici vìola la laicità e neutralità dello Stato; dall’altro, l’idea che sia soprattutto un simbolo culturale, in quanto tale compatibile con il principio di laicità. Tuttavia, la teoria del simbolo culturale va incontro all’obiezione di svilire il significato religioso del crocifisso, come puntualmente rilevano le reazioni critiche alla decisione del governo bavarese di esponenti del mondo religioso, anche cattolici.