di Ilario Nasso *
L’art. 3, I c., lettera h), del d. lgs. 109/2006, recante norme in materia d’illeciti disciplinari dei magistrati, vieta ai medesimi «l’iscrizione o la partecipazione a partiti politici ovvero il coinvolgimento nelle attività di centri politici o operativi nel settore finanziario che possono condizionare l’esercizio delle funzioni o comunque compromettere l’immagine del magistrato».