Il New York Review of Books pubblica – ed è attualmente di libero accesso – un articolo di David Cole, costituzionalista della Georgetown University, che accusa Trump di violare la Costituzione americana.
(Firma qui la lettera a Donald Trump) La causa non sta nei ben noti e discussi provvedimenti che limitano l’ingresso di profughi provenienti da alcuni Stati islamici, ma dall’irrisolto stato di conflitto di interessi. Il confronto con il comportamento di Obama è impietoso: Obama aveva trasferito tutti i suoi investimenti in un blind trust, per cui non poteva sapere, mentre governava, come le decisioni della sua amministrazione si riflettessero sul suo patrimonio. Invece Trump, il cui patrimonio è di ben altre dimensioni, ha trasferito la gestione, non la proprietà della Trump Organization, che resta sua, e ne ha affidato la guida operativa non a un trust, ma ai suoi figli.
Perciò Trump avrebbe iniziato a violare la Costituzione al momento stesso del giuramento. È vero che la legge sul conflitto di interessi non si applica al presidente, ma per il solo motivo che a lui non è data la possibilità di astenersi dalle decisioni in cui avrebbe interessi personali, che è l’obbligo che grava su tutti i funzionari pubblici: nessuno potrebbe sostituire il presidente in molte delle decisioni che gli competono.
Cole però richiama la “emoluments clause” della Costituzione, che vieta al Presidente di ricevere qualsiasi compenso da autorità straniere, e per compenso si intende qualsiasi forma di pagamento, guadagno o profitto anche se derivante da normali attività economiche. Nessuno conosce bene l’estensione delle attività economiche di Trump e lui si è mostrato sempre riluttante nel fornire dettagli. Ma quello che sembra certo è che molte delle sue attività in giro per il mondo traggono profitto da decisioni o azioni di governi stranieri per i mille rivoli di affari che interessano le attività economiche di Trump.
Per fortuna in Italia questo tipo di problemi non li abbiamo mai avuti!
PS. per un approfondimento della violazione dell’emoluments clause da parte di Trump si può leggere questo articolo di R.D. Rotunda molto critico nei confronti della denuncia proposta da Citizens for Responsibility & Ethics in Washington (CREW) contro Trump. La questione posta da Cole non è poi così semplice.