Il comunicato stampa ufficiale della Corte costituzionale ci informa che:
- È stata respinta la richiesta di dichiarare inammissibile il ricorso. Sarà interessante leggere le motivazioni che la Corte produrrà su questo punto, perché accettare di giudicare nel merito una legge mai applicata rischia di sovvertire le regole processuali a cui la Corte è strettamente legata;
- È stata rigettata la censura sul premio di maggioranza al primo turno;
- È stato dichiarato illegittimo il ballottaggio al secondo turno, che quindi viene “cancellato” dalla legge elettorale;
- È stata dichiarata illegittima la disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. La scelta sarà determinata dal sorteggio.
La Corte si premura di avvisare che “all’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. È questo quello che interessa alla “politica” di sapere. Ma a chi si occupa di diritto costituzionale interessa molto di più conoscere le motivazioni, che non verranno pubblicate prestissimo, probabilmente.
Per il momento la notizia è riportata solo dalla stampa. La Corte avrebbe dichiarato illegittima la norma sul ballottaggio, non il resto.
Verrebbe soltanto “aggiunto” che in caso di pluricandidature (lo stesso capolista può comparire in ben 10 collegi) la scelta di quale sia il collegio in cui viene eletto non dipende da sua scelta ma da estrazione a sorte.
Così le “indiscrezioni” trapelate. Ma ancora non c’è un comunicato ufficiale della Corte. Viva il Paese delle soffiate e dei corridoi!