“Noi con le schede siamo pronti, da marzo ogni giorno sarà buono” per il referendum sull’autonomia del Veneto. Così il presidente Luca Zaia. E a ruota, sull’onda del successo del No, anche Roberto Maroni ha annunciato il referendum per l’autonomia della Lombardia.
Il presidente del Veneto Zaia chiederà “l’election day con le politiche”, a patto che si facciano presto perché comunque “il referendum si farà entro i primi sei mesi dell’anno”. Secondo Zaia siamo in presenza “di uno scenario astrale ideale per l’autonomia del Veneto e il nostro obiettivo sarà essere come Trento e Bolzano”. Lo scenario “astrale” deve averlo visto anche Maroni che ha annunciato analogo programma per la Lombardia.
Ma cosa prevede il Pdl 116 approvat0 dal consiglio regionale veneto? (http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pdf/pratiche/10/pdl/PDL_0116/1000_5Ftesto_20presentato.pdf)?
In pratica, rifacendosi al modello sudtirolese, la legge definisce il popolo veneto una “minoranza nazionale” , definizione che apre la strada al bilinguismo e dunque all’insegnamento del dialetto nelle scuole. Che Zaia chieda per questo referendum l’election day con le prossime (?) elezioni politiche lascia intendere che Zaia farebbe fatica a giustificare la grossa spesa per un referendum (schede pronte a parte) il cui scopo, alla fine, sarebbe quello di introdurre l’insegnamento del dialetto nelle scuole.
Magari cominciando a farlo studiare agli insegnati, visto che in gran parte non sono di “madrelingua veneta”… Altrettanto e forse più, vale per la Lombardia, e anche qui Maroni spera in un risparmioso election day. E anche qui resta il problema di chi insegnerà il lumbard.
Per dire quanto sono avanti i due presidenti Zaia e Maroni ecco una notizia per nulla ‘astrale’ uscita oggi:
Vw: svolta aziendale, l’inglese diventa lingua di gruppo
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Berlino, 15 dic – Vw, seconda casa automobilistica al mondo e finora orgogliosamente tedesca, parlera’ in futuro in inglese. Lo ha annunciato ieri Karlheinz Blessing, consigliere responsabile del personale, spiegando che “in futuro l’inglese sara’ la lingua del Gruppo Volkswagen”. Finora la lingua ufficiale per tutto il Gruppo era il tedesco che veniva tradotto per i manager di altri Paesi. “Come gruppo orientato a livello globale – ha detto Blessing – abbiamo bisogno degli esperti migliori”. Da oggi per i prossimi cinque anni, fino a tutto il 2021, ci sara’ una fase di transizione dopodiche’ la direttiva sull’inglese come lingua ufficiale diventera’ vincolante anche se in una riunione a cui partecipano esclusivamente dipendenti tedeschi si continuera’ a usare l’idioma nazionale. L’inglese sara’ la lingua corrente per tutti i marchi del Gruppo, per Vw a Wolfsburg come per la spagnola Seat e la ceca Skoda, per convegni o documenti nei quali il management lavora a livello internazionale. In futuro, ha ricordato Blessing, “molto dipendera’ dal livello di internazionalizzazione e di diversificazione del management”. Per questo, Vw ha anche deciso di inviare i manager all’estero piu’ spesso e piu’ a lungo per periodi di lavoro presso i siti esteri. Si tratta, ha sottolineato ancora Blessing, della decisione giusta al momento giusto visto che Vw, con il nuovo piano di espansione nell’auto elettrica, sta cercando soprattutto ingegneri software ed esperti di mobilita’.