Il risultato del referendum è stato netto, chiaro, chiarissimo: 60 a 40, ben oltre ogni previsione che veniva dai sondaggisti. E questo è un primo dato, piaccia o no, positivo. Un testa a testa tra sì e no avrebbe incasinato la situazione assai più di quanto lo sia ora.
Il secondo dato positivo, che è poi l’origine del risultato tondo, è stata la grande partecipazione al voto. E qui sicuramente ha contribuito la personalizzazione che Matteo Renzi ha voluto dare alla consultazione. Certo molti hanno votato per lo scontento crescente nel paese verso il suo governo, verso alcune leggi, verso il ‘tono’ del suo governare. Non solo il presepe ma anche la musica che lo accompagnava non piaceva più.
Ma questa è una lettura non sufficiente a spiegare il risultato. E qui sta il terzo dato positivo della consultazione e cioè che tanti cittadini, giovani e meno giovani, si sono avvicinati al tema, hanno preso visione approfondita della Costituzione e del progetto di riforma Renzi-Boschi. Sono stati tanti a partecipare ai confronti tra i sostenitori del sì e quelli del no. Tanti che si presentavano con carta e penna per prendere appunti, fare domande, formarsi una propria opinione mentre il clamore dei media dava conto soprattuto delle esasperazioni di una lunghissima e spesso pessima campagna elettorale.
Molti si sono convinti per il sì, tantissimi per il no. Del resto non pochi sostenitori del sì, nei dibattiti, nelle comparsate TV, nelle dichiarazioni, magari alla vigilia del voto, palesavano il loro sì, pur affermando che la riforma da votare non li convinceva, che era scritta male, confusa.
Il risultato del voto clamorosamente negativo per il Sì è il frutto di questo, usiamo pure questa espressione, ‘combinato disposto’ fatto di contestazione verso Renzi e il suo stile di governo e testo della riforma assai debole, non convincente in molti punti, peggiorativa in altri.
Ora inizia una fase nuova che dovrà portare a elezioni probabilmente già a primavera prossima. Prima andrà fatta la legge elettorale e non sarà un passaggio semplice.
Cercheremo di offrire ai nostri lettori dati, fatti, approfondimenti su quel che succede in Parlamento, al Quirinale, alla Corte, come abbiamo cercato di fare in questo primo mese di vita del nostro giornale.
Antonio Ramenghi