Di che cosa avrà parlato Alessandro Di Battista (nella foto) nel suo giro coast-to-coast in motocicletta? Della Costituzione italiana, la cui integrità lui vuole difendere?
Le gaffe sono scusabili, ma fino a un certo punto. Come può capitare di dire che la Costituzione italiana è stata approvata “a suffragio universale nel 1948”? A suffragio universale è stata votata, il 2 giugno 1946, l’Assemblea costituente (contestualmente al Referendum istituzionale che optò per la Repubblica): essa, alla fine dei suoi lavori, approvò il testo finale il 22 dicembre 1947. Il primo gennaio del 1948 la nuova Costituzione entrò in vigore.
Benché sia stato larghissimo il consenso alla sua approvazione finale (solo 62 contrari su 556 deputati, l’88,85% di favorevoli), su molte decisioni cruciali (tra cui proprio quelle su cui verte l’attuale riforma costituzionale, come per esempio la composizione del Senato o la “costituzionalizzazione” delle Province) il testo definitivo passò con maggioranze molto più ristrette: però la prassi di votazione “per divisione” non ci ha lasciato un conto preciso dei voti, anche se i verbali ci testimoniano la forte diversità delle opinioni (i lavori possono essere consultati, articolo per articolo, attraverso un facile motore di ricerca: www.nascitacostituzione.it).