Che la formazione del nuovo Governo si aggrovigli nel nodo delle vicepresidenze è davvero penoso.
Con il fiato sospeso
Le vicende politiche italiane ci lasciano con il fiato sospeso. Abbiamo toccato con mano cosa sia, non il populismo, ma il bullismo politico. Quello di Trump e di Boris Johnson, per intenderci…
“A me pare ormai una barzelletta”. Ma la riforma delle autonomie non farà ridere il Presidente Mattarella
È stato il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a definire così l’ennesimo rinvio della decisione del Governo sulle “maggiori autonomie”. Ma non è una barzelletta divertente.
Intercettazioni parlamentari dirette, mirate, casuali: facciamo un po’ di chiarezza
Le vicende di questi giorni relative alle intercettazioni delle comunicazioni intercorse tra due parlamentari ed alcuni magistrati a proposito delle nomine di taluni uffici direttivi ha sollevato, tra gli altri, il tema della loro legittimità costituzionale.
Senza molto clamore, e con una tecnica legislativa un po’ impacciata, un pacchetto di riforme costituzionali ha preso l’avvio. E noi vorremmo aprire un dibattito.
Caso Siri: l’ipocrisia dei garantisti e l’ipocrisia dei 5 stelle
Una volta di più sul caso Siri si sono levate le lamentele dei c.d. “garantisti”, che rifiutano con sdegno che sulla base di un sospetto o di una semplice accusa sia lecito trarre conseguenze “sanzionatorie” che comportino le dimissioni di un politico. Naturalmente è una bufala.
L’insostenibile leggerezza dell’autonomia “differenziata”: allegramente verso l’eversione
1. Le vicende passate. Le vicende dell’applicazione dell’art. 116.3, cioè dell’autonomia “differenziata” di alcune regioni ordinarie, hanno di recente compiuto figure acrobatiche inattese che stanno portando a sviluppi sorprendenti e potenzialmente eversivi. Ripercorriamo il tragitto.
I redditi on line dei dirigenti nella sent. della Corte costituzionale
Con ordinanza del 19 settembre 2017, il TAR del Lazio ha sollevato la questione di conformità dell’art. 14, commi 1-bis e 1-ter, del d.lgs n.33 del 14 marzo 2013 (“Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”) agli artt. 2, 3, 13 e 117 della Costituzione.
La “secessione dei ricchi” è una fake news
Il libro di Gianfranco Viesti, Verso la secessione dei ricchi? (liberamente scaricabile grazie a Laterza) ha un pregio e un difetto. Il pregio è di stimolare l’attenzione e il dibattito attorno al tema delle autonomie e delle istituzioni. Il difetto è di creare un allarme che va molto oltre il ragionevole. Sembra che ci si trovi davanti a una svolta nella storia della Repubblica, forse irreversibile, a una lacerazione dell’unità nazionale che lascerà il Sud sprofondare… Merita quindi mettere in chiaro alcuni punti, per evitare che il dibattito scivoli nella denuncia e nell’accusa.
Ancora caso Diciotti: ma qualcuno ha letto ciò che ha scritto il Tribunale dei ministri?
Capisco, leggere le 50 pagine (per altro ben scritte) inviate al Senato dal Tribunale dei ministri di Catania porta via tempo, più o meno quello che servirebbe a scrivere 500 tweet o anche più. Per cui si sono sentiti e letti interventi, provenienti anche da fonti autorevoli e “tecniche”, che vagano sulle nuvole del preteso abuso dei poteri giudiziari da parte di giudici che pretenderebbero di estendere i loro poteri giudicando degli atti politici del Governo. Ma è davvero così? Neppure un po’.
Processare Salvini equivale a processare il Governo? Gli equivoci e gli inganni dietro cui si nascondono i nostri politici. Con una Postilla
Si è creata una dolosa confusione attorno alla richiesta del tribunale dei ministri di Catania di processare Salvini per il “caso Diciotti” (su cui questo giornale è intervenuto più volte, con articoli di Bailo, Morelli, Bin). Quello che l’interessato, i politici e la “stampa di regime” continua a ripetere è che i giudici pretendono di giudicare della politica del Governo relativa all’immigrazione. Ma questo è semplicemente falso.