Toghe rosse: ignoranza e tracotanza, gli emuli di Trump


di Roberto Bin

Che il Presidente del Consiglio (Meloni), un Vice Presidente (Salvini), e “autorevoli” senatori (Gasparri, Speranzon) e deputati (Donzelli) di maggioranza possano attaccare le “toghe rosse” e i “magistrati comunisti” che fanno “opposizione giudiziaria” al Governo (Crosetto) è una cosa scandalosa di per sé. Sembra che si sia importato in Italia un modo di “esternare” il proprio pensiero politico che emula la dissennata campagna elettorale di Donald Trump. Ci sarebbe una sola parola per qualificare questi eccessi del linguaggio politico in bocca di chi ricopre ruoli istituzionali: vergogna!

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Autonomia differenziata: perché le regioni dovrebbero impugnare la “legge Calderoli”

 


di Roberto Bin

La legge 86/2024 sulla c.d. “autonomia differenziata” è scritta male, ambigua e anche contraddittoria. Perciò può prestarsi ad attuazioni che mettano in pericolo il sistema delle autonomie e gli equilibri anche finanziari tra le regioni. Ma questo non basta a giustificare un’impugnazione da parte delle regioni.

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Signora Presidente, la risposta alla sua domanda non la chieda a Mattarella, ma all’art. 49 Cost.,

 

di Roberto Bin

“E’ lecito infiltrarsi nei partiti?” si chiede Meloni: e rivolge la domanda al Presidente della Repubblica, lamentando “una pratica da regime” (forse mai era capitato prima che fosse un capo di governo a denunciare il pericolo che si stesse instaurando “un regime”nel suo Paese!). Ma la domanda è mal indirizzata. Perché la risposta la troverebbe nella Costituzione, se solo avesse l’accortezza di sfogliarla ogni tanto. E la troverebbe esattamente nell’art. 49, quello che si occupa dei partiti politici.

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Il “premierato” è una bufala, e ha due corni

di Roberto Bin

Ormai tutto è chiaro e il gioco è scoperto. Presentando una proposta di revisione costituzionale che rasenta il ridicolo (come già ho sottolineato in un precedente commento), il Governo non ha l’obiettivo di modificare davvero la Costituzione, ma semplicemente di mostrare la propria efficienza e di mantenere gli impegni assunti con il programma elettorale. In vista del referendum.

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Premierato? Una risposta sbagliata a un problema mal posto

di Roberto Bin

Il problema è chiaro a tutti: la storica instabilità dei Governi nazionali. Le statistiche sono impietose e le conseguenze del fenomeno sono evidenti: Governi costretti ad occuparsi più della ricerca del consenso elettorale verso i singoli partiti uniti nella coalizione di maggioranza (mentre è quasi fisiologico che altrettanto capiti ai partiti di opposizione), piuttosto che impegnarsi seriamente su obiettivi e strategie di lunga gittata, cioè a tutto ciò che richiederebbe un serio “governo” del Paese purificato dalla contingenza.

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Giudici e balneari: tra Consiglio di Stato e Cassazione

di Pierluigi Mascaro

Le due associazioni di categoria rappresentanti dei concessionari balneari SIB ed ASSONAT, insieme alla Regione Abruzzo, lamentano che la sentenza dell’Adunanza Plenari (in seguito AP) del Consiglio di Stato n. 18/2021 abbia dichiarato in radice inammissibili i loro interventi in giudizio: non è ammessa l’iniziativa giurisdizionale da parte di  associazioni rappresentative di interessi collettivi che non ricada direttamente sugli interessi istituzionalmente previsti dall’associazione medesima, ma sia sorretta dal mero interesse al corretto esercizio del potere amministrativo o da semplici finalità di giustizia.

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Ma il Presidente della Repubblica non dovrebbe rifiutare l’emanazione di decreti-legge scritti così?

di Roberto Bin

E’ uscito e già entrato in vigore il decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno“. Incuriosito, e un po’ allarmato dati i tempi, l’ho subito letto. Ecco però, sin dall’inizio, il primo ostacolo. Così inizia:

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Salario minimo e ipocrisia


di Roberto Bin

Il giudice del lavoro di Milano è stato protagonista qualche mese fa di un caso emblematico, che ha fatto parlare la stampa. È la vicenda di un receptionist impiegato in un istituto bancario, ma non dipendente della banca: il suo servizio era stato appaltato all’esterno a una serie di imprese succedutesi nel tempo, da ultimo a una cooperativa. Nella successione degli appalti lo stipendio del lavoratore era stato progressivamente ridotto, quasi dimezzato: probabilmente era grazie a questo tipo di “risparmio” che la cooperativa aveva battuto la concorrenza e si era aggiudicata l’appalto.

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Presidenzialismo? Quello delle regioni ha creato monarchie assolute e svuotato le assemblee legislative

di Ivo Rossi

Presidenzialismo è diventata parola chiave dell’attuale stagione politica, indicata quale formula salvifica dei problemi italiani. Alcune volte viene richiamata quale strumento per eliminare l’instabilità dei governi, altre per affidare ai cittadini la decisione della scelta di chi governa, a partire dal presidente designato. Quale Presidente?

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