Negli Stati più conservatori, governati dai repubblicani, si moltiplicano le iniziative legislative anti-abortiste. L’Oklahoma sta approvando una legge che impone alla donna (definita “ospite”) che intenda abortire di ottenere il consenso scritto del “padre” (come riferisce The Mercury Post. Su Justia Verdict si può leggere un commento “tecnico”, che evidenzia i dubbi di costituzionalità di questa legge). Nel Texas invece è stato approvato dal Senato, a larga maggioranza, un progetto di legge, presentato dal senatore Brandon Creighton (R), che intende proteggere i medici dalle pressioni per suggerire l’aborto, ritenendo che sia “inaccettabile che i dottori possano essere puniti per aver abbracciato la santità della vita”, visto che in base alla legislazione vigente i medici possono essere ritenuti responsabili della nascita di bambini con anormalità se le identificano e non suggeriscono l’aborto (così riporta il Washington Post).
“Vogliamo creare un ambiente – ha dichiarato il sen. Creighton – in cui i migliori medici degli USA vorrebbero venire a praticare la medicina” (così riporta The Texas Tribune). I critici della proposta vi leggono un incentivo per i medici antiabortisti a evitare test prenatali o nasconderne i risultati alla loro paziente. L’obiettivo è quello di bloccare le cause per danno da nascita causato da cattivo comportamento dei medici (problema ben noto alla giurisprudenza italiana, su cui più volte si è pronunciata la Cassazione): obiettivo peraltro condiviso da leggi già in vigore in nove Stati, tra cui Arizona, South Dakota e Indiana.
La battaglia attorno all’aborto resta accesissima e genera episodi sempre nuovi. L’ultimo è stata la dichiarazione di incostituzionalità pronunciata da un giudice federale in merito ad una legge del Texas che imponeva alle strutture sanitarie di cremare o seppellire i resti e i tessuti dei feti abortiti. Analoghe misure legislative sono state bloccate in Louisiana e Indiana (che addirittura poneva il servizio funebre a carico della madre).
Ma possiamo stupirci noi di leggi del genere? No, visto che in Italia, per legge, gli embrioni sovranumerari, prodotti per la fecondazione in vitro, devono essere conservati per sempre in quanto – parole usate dagli atti normativi stessi – sono “embrioni orfani, in stato d’abbandono”! Ai misteri della vita si sommano anche i misteri dell’intelligenza (e della pietà) umana.